“HO VOTATO M5S (E NON SONO DEFICIENTE)”
“Ho settantuno anni e non ritengo di essere stata influenzata da cattivi maestri”
Mi presento: ho 71 anni, diploma di Liceo artistico. Sono una vostra fan e un paio di volte vi ho anche scritto senza ottenere risposta, ma non è questo di cui voglio parlare: ho appena letto il suo articolo del 25 maggio sul Fatto Quotidiano che riguarda i 17 milioni di cittadini invisibili ai media. Tra loro ci sono io. Non rappresento certamente l’identikit che questi scribacchini ignoranti hanno in testa relativamente a coloro che hanno votato Movimento 5 Stelle: non mi identifico con lo stereotipo della signora Rosa tutta casa marito e pulizie, leggo molto, soprattutto libri di storia e di arte, frequento mostre, mi tengo abbastanza informata sui fatti della politica. Si dice che i cinquestelle siano stati principalmente votati dai giovani: bene, io sono qua a dimostrare che anche le persone in età possono dare le loro preferenze a un partito che promette – sperando che mantenga – una maggiore pulizia della politica.
Mi spiego ancora meglio: tendenzialmente sono di sinistra. Ho lavorato in Regione Emilia-Romagna e ho toccato con mano cosa i cosiddetti “c omp ag ni” pos so no combinare nell’ambito delle loro sfere d’influenza. Niente meritocrazia naturalmente, per non parlare del resto. E qui sorvolo perché lei è pur sempre un giornalista e io non possiedo prove concrete. Mi ritengo una persona perbene, mi sono rifiutata di votare Pci e alla prima occasione possibile me ne sono andata in pensione e ho finalmente respirato.
Quando è comparso Matteo Renzi la prima volta l’ho votato, per la serie: proviamo anche questa. Mi ha subito disgustata quando ha promosso gli 80 euro per i redditi bassi. Non per me – io ho una casa di proprietà e con la mia pensione riesco a vivere senza scialacquare – ma vede, io ho una sorella che non raggiunge i 700 euro mensili ma che non ha visto un ghello, perché il giovinastro ha escluso dalla sua “riforma” i pensionati. Quando poi ha fatto la legge sulla Buona scuola (sono stata anche insegnante) e ha eliminato l’articolo 18 non ci ho visto più. Si è permesso pure di tentare di stravolgere la Costituzione e io – dopo essermi informata – ho votato no. Certo, qualche leccaculo direbbe che mi sono fatta influenzare da cattivi maestri, quando invece sono state le mie esperienze di vita ad avermi fatto decidere che era meglio opporsi, nel mio piccolo, ma con tutta la stanchezza e lo schifo accumulato per anni a subire il malgoverno, la truffa e il furto. Così alle elezioni di marzo ho scelto i 5stelle.
Ci ho provato, anche se so che una cosa è essere all’opposizione, una cosa è governare: altra situazione, inevitabili i compromessi. Speriamo bene.
Aggiungo che non ho votato Lega perché ho memoria buona: sono del nord ma non sono razzista e non dimentico che un Salvini di passate edizioni strillava: “Senti che puzza, scappano anche i cani, stanno arrivando i napoletani”. Come si permette? Il meridione per quanto sia messo male economicamente ha un’antica e nobile tradizione culturale, non certamente l’uomo-ruspa e le sue ridicole felpe.
Tutto ciò per dire che i media ritengono il popolo italiano una massa di deficienti incolti facilmente manovrabili, ma si sbagliano. Esistono anche persone come me e come molti lettori del Fatto.
Quando è comparso Renzi la prima volta gli ho dato fiducia, per la serie: proviamo anche questa. Gli 80 euro mi hanno deluso