Tap, via al prolungamento fino a Brindisi nonostante l’inchiesta della magistratura
L’indagine sulle normative Ue
▶APPROVATO il progetto di interconnessione tra il gasdotto Tap – che dall’Azerbaigian arriverà a Melendugno (Lecce) – e il tratto fino a Brindisi in capo alla società Snam, sebbene vi sia un’indagine della magistratura in corso. A firmare il decreto, datato 21 maggio, è Gilberto Dialuce, direttore generale per la sicurezza dell’approvvigionamento e per le infrastrutture energetiche del ministero dello Sviluppo Economico, indagato dalla Procura di Lecce assieme al country manager di Tap, Michele Mario Elia, e alla rappresentante legale, Claudia Risso. L’ipotesi è che sia stata aggirata la direttiva europea Seveso sulla sicurezza degli impianti a rischio di incidente rilevante, inizialmente obbligatoria per lo stabilimento di gas che sorgerà in Salento a poche centinaia di metri dai centri abitati. Sebbene l’incidente probatorio sul reale quantitativo di gas presente sia iniziato il 18 maggio e terminerà il 24 luglio, Dialuce ha autorizzato il progetto definitivo del tratto di gasdotto Melendugno-Brindisi.
NOVE I COMUNI interessati, per un totale di 55 km. Oltre 8 mila gli ulivi da espiantare. “Una sola conferenza dei servizi, di cui per giunta non abbiano ricevuto per tempo il verbale”, lamentano i sindaci della provincia di Lecce sfavorevoli al progetto. Risale allo stesso giorno, il 15 dicembre 2017, la determina conclusiva firmata dalla dirigente del ministero dello Sviluppo, Liliana Panei, in cui per superare i pareri discordanti tra Regione e Stato si rimanda alla Presidenza del Consiglio dei Ministri l’autorizzazione definitiva. Nel documento la direttiva Seveso viene ritenuta superata anche in virtù dell’interpretazione, non fedele al testo originale, data nel 2014 dal dirigente del ministero dell’Interno, Cosimo Pulito, al parere della Commissione europea. “Abbiamo già trasmesso tutto alla Procura”, fa sapere il sindaco di Melendugno, Marco Potì, che considera “imbarazzante” l’accaduto. “Ancor più in assenza di un ministro e di un governo”.