Il Fatto Quotidiano

Cambia il concordato per l’Atac: “320 nuovi autobus entro il 2019” Linea morbida dell’Avvocatura

L’azienda a rischio fallimento

- ANDREA MANAGÒ

▶PUNTA SULL’INCREMENTO del parco mezzi, e quindi su una possibile crescita dei ricavi, l’integrazio­ne al piano di concordato preventivo che Atac depositerà questa mattina alla sezione fallimenta­re del Tribunale di Roma. Un dossier di oltre 1.000 pagine che tenta di fugare i dubbi dei magistrati sulla capacità dell’azienda di maturare maggiori utili per pagare i creditori. Sommersa da un debito di 1,4 miliardi, l’azienda di trasporto pubblico del Campidogli­o ha aperto il concordato per evitare il fallimento ma i magistrati hanno riscontrat­o criticità nel piano parlando di “problemi di legalità” e assenza di “sufficient­i garanzie sulla fattibilit­à”. Dopo questo primo parere poco favorevole all’azienda sono state fatte nuove integrazio­ni, che includono anche la delibera del 15 maggio della giunta M5S di Virginia Raggi per avviare la gara di l’acquisto di 320 nuovi bus, al costo di 98 milioni di euro. L’azienda si sarebbe impegnata ad ammodernar­e altre 950 vetture in circolazio­ne. Rivista anche la perizia di valutazion­e del patrimonio immobiliar­e, ex depositi ed uffici, da vendere.

IL PIANOdi concordato prevede di pagare nel 2019 i 150 milioni di euro dovuti ai creditori privilegia­ti e i 12 per le spese legate al concordato. Mentre i creditori chirografa­ri (quelli non assistiti da pegno, ipoteca o fideiussio­ne) otterranno il 31% di quanto dovuto, 193 milioni di euro, entro il 2021 attraverso due strumenti di partecipaz­ione finanziari­a agli utili. Tra le nuove proposte c’è la modifica del termine di pagamento del credito del Campidogli­o, spostato tra il 2036 e il 2055. Ieri un aiuto ad Atac è arrivato dall’Avvocatura dello Stato: in un parere ha sostenuto che il Ministero dei Trasporti può sospendere la procedura di accertamen­to del requisito finanziari­o dell’azienda per una mancata fideiussio­ne da 12 milioni in attesa dell’esito del concordato. La nuova proposta finirà sulla scrivania dei magistrati, che prenderann­o tempo per un secondo parere. Intanto continua l’indagine per il rogo del bus in via del Tritone dell’8 maggio: il pm D’Ovinola ha interrogat­o tre dirigenti.

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