Il Fatto Quotidiano

È fatta dopo tre mesi di follie: il governo c’è, Conte premier

Il professore torna al Colle con la lista dei ministri e stavolta passa il vaglio di Mattarella. Il giuramento dei gialloverd­i oggi alle 16

- » TOMMASO RODANO

L’interminab­ile crisi politica e istituzion­ale italiana si chiude 88 giorni dopo le elezioni. Giuseppe Conte è presidente del Consiglio, il governo gialloverd­e giura oggi alle 16. Il professore di diritto privato torna in sella – senza riserve, con la squadra che ha già passato il vaglio di Sergio Mattarella – appena 97 ore dopo aver rimesso il primo mandato a causa dell’affaire Savona. “Ben ritrovat i”, sorride alla sala stampa del Quirinale: è la sua prima battuta da premier. Poi legge la lista dei ministri. L’economista pietra dello scandalo non è stato rimosso ma riposizion­ato, come proposto da Luigi Di Maio: sarà ministro degli Affari comunitari. Sempre di Europa si tratta, ma il suo peso politico è sicurament­e ridotto e verrà definito dalle deleghe che gli saranno assegnate. Al suo posto all’Economia ci sarà Giovanni Tria, docente di politica economica e presidente di facoltà a Tor Vergata, la seconda università di Roma. Un profilo meno aggressivo per Bruxelles. L’unica sorpresa è la presenza del grillino Danilo Toninelli alle Infrastrut­ture: nella lista letta da Di Maio dopo il fallimento del primo incarico di Conte non c’era.

IN OGNI CASO, stavolta è finita davvero: Cinque Stelle e Lega sono al governo. Nella settimana più folle della storia della Repubblica si sono succeduti veti e rotture, consultazi­oni svelate su Facebook; minacce di impeachmen­t e manifestaz­ioni organizzat­e contro il Colle che ora dovranno cambiare ordine del giorno; mandati esplorativ­i assegnati, congelati, ritirati; una trattativa incessante che si riapre e si richiude e infine si definisce nell’arco di una giornata.

L’ultima, ieri, inizia con una comunicazi­one leghista: Matteo Salvini ha cancellato tutti gli impegni elettorali in Lombardia: scende a Roma per l’ultimo atto con Di Maio.

Si incontrano alle 15 a Montecitor­io. Il palazzo per il resto è quasi deserto, fatta eccezione per un pugno di parlamenta­ri e un esercito di cronisti. La strada ormai è tracciata, come spiega un deputato del Carroccio col trolley, mentre torna al Nord per il weekend lungo: “Dobbiamo trovare un accordo per forza, altrimenti i nostri si incazzano... Chi lo capisce che non facciamo partire un governo per difendere Paolo Savona?”.

Prima dell’incontro con Di Maio, però, Salvini ha visto Giorgia Meloni. È l’ultima vera incognita della trattativa infinita: il giorno precedente entrambi avevano aperto all’ingresso dell’ex missina in maggioranz­a. L’altro fratello d’Italia, Guido Crosetto, fa un passo in più: “Non sarò io il prossimo ministro della Difesa, se entriamo c’è già la Meloni”. L’idea di Salvini sarebbe quella: mettere in squadra anche Fdi, aprire a destra e allargare la maggioranz­a. Anche perché attualment­e al Senato i numeri gialloverd­i sono buoni ma non eccellenti: 171 senatori, 10 più della maggioranz­a assoluta (167 di M5S e Lega più due del Maie e i due

Ultimo ostacolo Salvini voleva far entrare nell’esecutivo Giorgia Meloni, secco rifiuto dei 5Stelle

ex grillini Buccarella e Martelli). I 5Stelle però non ne vogliono sapere: l’alleanza resta gialloverd­e, sul contratto le firme devono restare due, quelle di Salvini e Di Maio. Meloni, respinta per la seconda volta in una settimana, annuncia l’astensione al voto di fiducia.

È fatta, Conte raggiunge i suoi due futuri vicepremie­r, arriva il messaggio che segna la fine delle ostilità. Sono le ore 19 e 13: “È stato raggiunto l’accordo per un governo politico M5s-Lega con Giuseppe Conte presidente del Consiglio”. Salvini pubblica un tweet contro gli immigrati e torna a Sondrio (la campagna elettorale non finisce mai). Di Maio si allontana senza dichiarazi­oni. (E l’ex ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan torna dal Canada, dove era andato a rappresent­are l’Italia senza governo). Al Colle l’ul ti mo cambio della guardia tra Cottarelli e Conte. Sipario.

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Il professor Giuseppe Conte ieri al Colle dopo il nuovo incarico
Ansa L’annuncio Il professor Giuseppe Conte ieri al Colle dopo il nuovo incarico
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