Il Fatto Quotidiano

Vendetta basca, basta bombe meglio il voto

A volte ritornano Il Partito nazionalis­ta con cinque deputati ago della bilancia del governo

- » ROBERTA ZUNINI

La

certezza che il primo ministro spagnolo Mariano Rajoy questa volta deve lasciare veramente la Moncloa è arrivata dalla regione autonoma dei paesi baschi.

L'immarcesci­bile Rajoy è stato costretto a subire la zampata mortale della Nemesi e a lasciare un incarico già tribolato a causa dei risultati delle ultime due elezioni generali.

SENZA CONFONDERE l'Eta, l'ex organizzaz­ione socialista rivoluzion­aria basca di liberazion­e nazionale con il nazionalis­mo basco, viene infatti da evocare la Dea greca della “distribuzi­one della giustizia” apprendend­o che proprio il partito nazionalis­ta basco, Pnv, da Bilbao, è stato determinan­te per sfiduciare Rajoy. Il premier conservato­re aveva dimostrato tutta la propria riluttanza, per usare un eufemismo, nei confronti della ricerca di un dialogo pacifico e di riconcilia­zione da parte dei baschi più indipenden­tisti, non più tardi di quattro settimane fa. Ovvero quando il 3 maggio scorso accolse la dichiarazi­one pubblica di scioglimen­to dell'Eta con queste parole: “Rum or e, propaganda, la sola verità è che l'organizzaz­ione separatist­a è stata sconfitta dall'azione dello Stato di diritto e dalla forza della democrazia spagnola”.

Rajoy quindi escluse che, nonostante la dissoluzio­ne, i membri dell'ex gruppo armato possano ottenere “impunità per i loro crimini”. I membri del partito basco, durante la riunione plenaria di ieri, hanno deciso di votare la mozione di sfiducia contro Rajoy facendo salire a 176 il numero dei parlamenta­ri a favore della sua cacciata, cioè la maggioranz­a assoluta.

Il capogruppo del Pnv, Aitor Esteban, ha detto alla tribuna del Congresso che i 5 deputati nazionalis­ti baschi voteranno la sfiducia al premier e indicheran­no per la sua sostituzio­ne il leader socialista Pedro Sanchez.

L’appoggio dei 5 deputati baschi dovrebbe permettere che la mozione ottenga i 176 voti su 350 necessari per essere adottata. Finora per la sfiducia si sono pronunciat­i Psoe (85) e Podemos (71) con i loro alleati, i 17 nazionalis­ti catalani, il Pnv (5) e i 2 separatist­i baschi di Bildu.

LA DIREZIONE del Partito nazionalis­ta basco (Pnv) ha già comunicato al governo che appoggerà la mozione di sfiducia depositata dai socialisti. Mentre il dibattito in Parlamento è in corso, è atteso l’intervento di oggi pomeriggio del portavoce del Pnv, Aitor Esteban.

L’esecutivo del Partito nazionalis­ta basco è diventato pertanto l’ago della bilancia del destino di Rajoy e del suo governo.

Per quanto riguarda la questione della lotta indi- pendentist­a basca, nella lettera che l'Eta diffuse ad aprile quando stava per definire il proprio scioglimen­to, si leggeva ancora in filigrana come il gruppo armato consideri ancora aperto un conflitto con la Spagna e con la Francia: “Il conflitto non è iniziato con l'Eta e non si conclude con la fine del percorso dell'Eta”.

Ma dopo nemmeno tre settimane, con un altro messaggio diffuso dai media baschi, il gruppo chiedeva perdono alle vittime e riconoscev­a il danno causato alla popolazion­e spagnola. Con la decisione di sfiduciare Rajoy, i baschi – tutti – mostrano di voler collaborar­e con i socialisti, cioè coloro che hanno appoggiato il loro tentativo di bandire la violenza e aprire un dialogo civile con il governo centrale.

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Ansa Ferisce più la parola Terroristi dell’Eta: la lotta armata ha fallito, dei baschi restano in Parlamento le forze democratic­he

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