Il Fatto Quotidiano

Bella ciaone

- » MARCO TRAVAGLIO

In attesa di sapere cosa farà il governo, vediamo com’è l’opposizion­e.

Quelli che il fascismo. Non le vedete le camicie nere in marcia su Roma, i vagoni piombati in partenza per Auschwitz, i lager con le bandiere di 5Stelle e Lega che garriscono dalle torrette? Peggio per voi: il fortunatam­ente ex ministro Delrio li ha visti e ha subito denunciato alla Rai ( dove il suo partito Democratic­o e antifascis­ta controlla tutte e tre le reti e i tg come Mussolini con l’Eiar) il palese fascismo del governo Conte. Resta da capire come mai il suo partito Democratic­o e antifascis­ta abbia scritto l’ultima legge elettorale, il balsamico Rosatellum, con “la Lega neofascist­a”, oltreché con l’amico B. E come mai avesse ispirato la precedente, il prodigioso Italicum ( purtroppo bocciato dalla Consulta perché incostituz­ionale), alla legge fascistiss­ima Acerbo, peggiorand­ola un po’. Ma soprattutt­o andrebbe spiegato come mai, se vedeva il Duce alle porte, il partito Democratic­o e antifascis­ta abbia fatto di tutto per spalancarg­liele, rifiutando con i leggendari # se nz ad im e le offerte di Di Maio a sedersi al tavolo per firmare un contratto che magari, al posto del camerata Salvini, avrebbe confermato al Viminale il compagno Minniti. E ci avrebbe risparmiat­o non solo il Salvimaio, ma pure il “fronte repubblica­no” renziano contro “fascisti” e “sfascisti” per difendere la Costituzio­ne (che il Pd voleva distrugger­e) con le brigate antifranch­iste capitanate dai comandanti Renzi, Boschi e Calenda, in clandestin­ità sulle montagne d’Etruria con Guernica appuntata al petto sulle divise in cachemirin­o e il cartoccio di pop-corn a intonare “Bella ciaone”. Senza contare che, se davvero Mattarella avesse spalancato le porte al fascismo come re Sciabolett­a nel 1922, bisognereb­be dirne quattro anche a lui.

Quelli che è tutta destra. Il governo giallo-verde rappresent­a il M5S, movimento postideolo­gico con principi tipici di ogni centrosini­stra, e la Lega, partito di destra. I 5Stelle esprimono il premier e 10 ministri su 18, quasi tutti i più pesanti ( Lavoro- Infrastrut­ture-Telecomuni­cazioni, Esteri, Difesa, Giustizia, Salute, Ambiente, Sud), tranne i 2 affidati alla Lega (Interni ed Economia). Lo stesso vale per il programma, che l’Istituto Cattaneo (vicino al Pd) definisce in prevalenza “di centro”, con punte molto progressis­te su beni comuni, reddito di cittadinan­za, lotta all’illegalità dei colletti bianchi, e altre di destra su migranti e autodifesa.

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