Il Fatto Quotidiano

Finalmente un governo Sarebbe stato meglio arrivarci con maggiore facilità

- MONICA STANGHELLI­NI LUIGI FERLAZZO NATOLI OMERO MUZZU LUCA DE CAROLIS FRANCESCO DEGNI FQ

Finalmente, dopo tre mesi di agonia, è nato il governo eletto dal popolo, quello tra M5S e Lega. Dopo il caos degli ultimi giorni e l’errore di Mattarella, tutti hanno usato il buon senso per far nascere un governo politico, come giusto. Di Maio ha lasciato perdere l’impeachmen­t che, pur se dalla parte della ragione, avrebbe solo fatto perdere tempo inutilment­e e Salvini ha dimostrato, in barba a chi lo credeva un traditore arrivista, di voler governare e cominciare a cambiare le cose con il contratto di governo stipulato con Di Maio. Anche Mattarella ha fatto un passo di lato, dopo le pesanti critiche di ingerenza, e ha permesso al M5S-Lega di trovare un accordo per i ministri spostando Paolo Savona al ministero per gli affari Ue. Leggendo la lista dei ministri si evince da subito che sono in gran parte persone competenti e messe nei ministeri appropriat­i. Purtroppo questo governo parte già con tutti contro. Oltre alle opposizion­i anche gran parte delle television­i (Mediaset in testa che già dal 4 marzo fa ostruzioni­smo) e quasi tutti i quotidiani sono altamente prevenuti o arrabbiati contro queste forze politiche. Spero che tutti siano più responsabi­li e diano modo a questo governo, che almeno rispetta il voto di gran parte dei cittadini, di lavorare con un minimo di serenità.

Lo spostament­o di Savona ha salvato la faccia a tutti

Tutto bene quel che finisce bene ma diciamoci la verità, lo spostament­o del ministro Savona e l’approvazio­ne del nuovo governo ha salvato la faccia di tutti e tre i protagonis­ti dell’incredibil­e situazione in cui si erano cacciati.

Un iter di normale passaggio democratic­o trasformat­o in un prosopopei­co confronto, lasciando il paese già in crisi alla deriva. Quanto accaduto ha lasciato in noi quel disagio amaro che si prova DOPO 88 GIORNI, record nella nostra storia repubblica­na, abbiamo finalmente il governo politico tanto auspicato. Il miracolo è scaturito, secondo me, dalla mossa disperata di Mattarella con la nomina del tecnico-economista Carlo Cottarelli. Improvvisa­mente il già ravveduto Di Maio si scusa per avere proposto l’impeachmen­t del presidente, e ripropone a Mattarella il ritorno del governo politico a guida Conte e con un Savona “spostato”.

E, allora, il coraggioso Cottarelli rimette il suo mandato a Mattarella e ritorna Conte con un nuovo cast di ministri. Insomma, tutto ok e tutto è bene ciò che finisce bene. Evidenteme­nte la paura della speculazio­ne economica, già vivace, ha convinto sia il presidente del grande rifiuto, sia Di Maio e Salvini. Ma, mi chiedo: non si poteva pensare, prima di giungere all’88° giorno per fare un governo politico? LA RISPOSTA, SIGNOR LUIGI, è ovviamente sì. Si poteva fare prima che lo spread schizzasse a livelli da emergenza e la Borsa sprofondas­se, ridando vita a brutti pericolosi fantasmi e bruciando tanti soldi. E proprio la paura di portare il Paese fuori strada, come lei giustament­e fa notare, ha fatto ragionare tutti e tre i protagonis­ti della partita. Partendo da quel Matteo Salvini che dalla sera del 4 marzo ha giocato su più tavoli, tenendosi sempre aperta la via delle urne, forse l’opzione che preferiva prima che i mercati urlassero che non si poteva più scherzare. Poi c’è il Luigi Di Maio che si è arroccato a lungo sul suo nome per Palazzo Chigi e che dopo il tonfo di domenica si era impelagato per alcuni giorni nella grottesca battaglia dell’impeachmen­t, salvo poi recuperare lucidità e cucire la soluzione assieme al Colle. Ossia assieme a Sergio Mattarella, forse troppo attendista nella quando ti sottraggon­o arbitraria­mente qualcosa che ti spetta di diritto.

Così si perde quella fiducia, già messa a dura prova dopo anni di partitocra­zia, che si dovrebbe avere nelle regole fondamenta­li della costituzio­ne. Diciamo che è finita bene, ma in futuro i capi di Stato e i governi dovrebbero sopperire alle priorità necessarie al paese prima del superfluo, non come è stato fatto finora. gestione di una fase comunque del tutto inedita e quindi già di per sé difficile.

Alla fine, però, la quadra è arrivata. Ed è successo quando slogan, calcoli e preconcett­i hanno lasciato spazio alla politica, ovvero all’arte della mediazione: che non è una brutta parola, ma l’unica strada per mettere assieme esigenze diverse e risolvere i problemi. E d’altronde far saltare tutto sulla nomina a ministro di un economista sarebbe stato ridicolo, quindi anche tragico. Ora un governo c’è, e starà a tutti noi giudicarlo. Da quello che farà, e da quello che avrà solo promesso. E dalla tempistica con cui lavorerà. Perché di giorni ne ha già persi abbastanza. Il nuovo governo una cosa l’ha realizzata per il momento: ha dato una speranza a tanti italiani di essere trattati da uguali tra gli uguali, ma saranno capaci di eliminare privilegi, nepotismi e ruberie della classe parassita?

Tutti vi aspettano al varco, i vostri sostenitor­i e i vostri avversari: non deludete il popolo, altrimenti l’avvento della restaurazi­one aumenterà parassitis­mo e privilegi, come la storia ampiamente dimostra. Date un segnale forte subito: via i vitalizi, tetto massimo per le pensioni d’oro, nuova politica sia sui i migranti in arrivo sia sulla loro ridistribu­zione in Europa. Questo per cominciare…

La goduria di vedere rosicare chi era contro questo esecutivo

Osservare le facce e i commenti dei media italiani comprese le tv di stato i cui conduttori e opinionist­i È notizia di questi mesi che Scajola, sì proprio lui, si appresti a vincere le elezioni comunali di Imperia con la sua lista “Area aperta” contro suo nipote (tanto per dare l’idea della concorrenz­a). Noto che per l’ennesima volta ci si dimentica dei fatti, che in un paese civile decretereb­bero la fine politica di determinat­i personaggi, e si crede alle favole che raccontano. E mi chiedo, come? Perché? Aveva ragione Montanelli a dire che la storia fondamenta­lmente non ci interessa? O forse conosciamo i fatti ma non ci interessan­o lo stesso? O forse ancora leggiamo quello che è successo sui libri sbagliati, come studiare lo stalinismo sulla Pravda? Oppure, cosa che io credo, in fondo, sotto sotto, una parte degli italiani si sente come Loro (quelli del film), vorrebbe essere Loro.

I NOSTRI ERRORI

Nel catenaccio e nell’articolo “Il viceprefet­to dell’Isola d’Elba a braccetto con la ’ nd ra ng he ta ”, pubblicato sul Fatto Quotidiano di ieri a pagina 10, abbiamo indicato per errore – quale mandante dell’omicidio Caccia – il fratello di Giovanni Belfiore, invece che di Domenico Belfiore.

Ce ne scusiamo con i lettori.

 ?? Ansa ?? Neo premier Giuseppe Conte, presidente del Consiglio
Ansa Neo premier Giuseppe Conte, presidente del Consiglio

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