Il Fatto Quotidiano

Marine Le Pen, la donna che voleva essere Salvini

Il Front sognava il governo ma ha fallito: ora diventa Rassemblem­ent National

- » LUANA DE MICCO

Ebravo Matteo Salvini, avrà pensato, magari con una certa invidia, Marine Le Pen guardando l’alleato al Parlamento europeo mentre prendeva le nuove funzioni di ministro dell’Interno. “Nulla impedirà il ritorno dei popoli sulla scena della Storia”, ha scritto su Twitter la leader dell’ultradestr­a francese, congratula­ndosi con la Lega mentre si annunciava la formazione del governo di coalizione con i Cinque Stelle. E poi: “È una vittoria della democrazia sulle intimidazi­oni e sulle minacce dell’Unione europea”.

Salvini è riuscito a realizzare in Italia quello che Marine Le Pen rincorre da anni in Francia. Il suo obiettivo le era sembrato raggiungib­ile appena poco più di un anno fa, arrivando al ballottagg­io delle elezioni presidenzi­ali contro Emmanuel Macron, giovane leader di un movimento appena nato, la République en Marche.

MA ERA SCIVOLATA con tutta la sua incompeten­za sul dibattito televisivo che la opponeva allo sfidante per l’Eliseo, più abile con la parola e più preparato di lei. Per quella figuraccia gli elettori l’hanno sanzionata alle urne e da allora Le Pen (che pure aveva raccolto 10 milioni di voti) ancora non si è ripresa. I francesi le hanno chiuso le porte del potere e a lei non resta che stare a guardare l’amico transalpin­o di 45 anni (5 meno di lei) che invece ha bruciato le tappe. Salvini ha ripreso nel 2013 le redini della Lega Nord (nata nell’89), nel 2017 ha fatto cadere la parola “Nord” dal simbolo elettorale e da ieri è ministro e vicepremie­r. A Le Pen tocca aspettare e sperare che questo successo porti qualche beneficio anche a lei. La sua strada ora è tutta in salita. La sconfitta nella corsa all’Eliseo ha segnato una brusca frenata, e anzi ha innescato la retromarci­a, nel movimento di imborghesi­mento (“de-diabolizza­zione”, si direbbe in Francia) del partito paterno, il Front National, ereditato nel 2011.

Escludere dalla formazione i militanti delle fasce più xenofobe e antisemite e liberarsi del vecchio e scomodo padre, Jean-Marie Le Pen, non le è bastato a fare del FN un partito credibile per governare. Per poter ripartire in vista delle elezioni europee del 2019, Marine Le Pen è convinta che occorre “rifondarlo”. Il 9 maggio aveva dunque lanciato un referendum interno tra i circa 45mila tesserati FN per dire ‘sì’ o ‘no’ a un nuovo nome al partito. L’80% ha votato ‘sì’. Da ieri il FN è diventato l’RN, il Rassemblem­ent national.

La fiamma del logo, ispirata a quella del Movimento sociale italiano, invece è rimasta. Né è mutata la linea conservatr­ice in materia di immigrazio­ne e sicurezza. Per il padre- patriarca aver cambiato il nome del partito da lui fondato nel 72 è stato un atto di “tradimento”. Al contrario per la figlia Marine, che ieri ha riunito un consiglio nazionale di partito a Lione, questa novità servirà ad attirare nuovi militanti e aiuterà a creare nuove alleanze. Un pensiero ad apertura di congresso lo ha dedicato a Matteo Salvini “che è stato nominato ministro degli Interni e alla Lega, che ha 7 ministri importanti. Tutto questo è per noi motivo di orgoglio”.

HA GIÀ CHIESTO di far lista comune con lei per l’Europa a Nicolas Dupont-Aignan, il presidente di Debout la France che l’aveva appoggiata l’an no scorso contro Macron.

Ma non è detto che Dupont-Aignan voglia ritentare la disastrosa alleanza. Le Pen ha riaperto le porte alla giovane nipote che sembra voler tornare in politica, anche se Marion Marechal nel frattempo si è scrollata di dosso il peso del secondo cognome, Le Pen, e fa ombra alla zia da quanto ha lanciato una nuova scuola di scienze economiche e politiche, appena aperta a Lione. Stando alla stampa francese, la leader dell’ultradestr­a, spossata dai fallimenti elettorali e indagata per falsi impieghi al Front National, potrebbe anche decidere di non candidarsi alle europee. E allora, per la prima volta nella storia del partito di estrema destra, potrebbe non figurare un Le Pen come capolista.

Baci da Lione La leader: ”L’amico Matteo ministro dell’Interno, per noi è motivo di orgoglio”

 ?? LaPresse ?? La vie en rose Marine Le Pen del Front National con Matteo Salvini al vertice delle destre europee
LaPresse La vie en rose Marine Le Pen del Front National con Matteo Salvini al vertice delle destre europee

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