Pietromarchi premier per 4 settimane: miracolo!
Nella cornucopia di governi – “Domani è un altro premier”, direbbe Rossella O’Hara – il protagonista della serie Il Miracolo Fabrizio Pietromarchi (Guido Caprino) fa la sua porca figura. Il personaggio inventato da Niccolò Ammaniti è durato otto episodi, ovvero ben quattro settimane. È una vecchia storia: in Italia la finzione è più solida della realtà. Pietromarchi si gioca tutto su un referendum per restare nell’euro, e lo fa senza aver visto né Salvini, né Di Maio, né il professor Savona. In compenso ha visto la Madonna, una madonnina che lacrima sangue: prodigio di cui però è difficile comprendere il senso. Il senso è sempre la cosa di cui abbiamo più bisogno, e sempre la più difficile da trovare. Il nostro premier si chiede come utilizzare l’evento per via mediatica; gli farà più gioco mostrare la madonnina pubblicamente, oppure tenerla nascosta e congelarla come la lista di Cottarelli? Tutti invocano il miracolo, ma quando ce l’hai davanti sul serio è una bella gatta da pelare. Ammaniti ha trasportato il suo talento narrativo in un territorio visivo inedito, e al tempo stesso la politica degli spread e dei tweet in una crisi d’identità salutare. Anche nell’era più prosaica della storia ci sono più cose in cielo e in terra di quante non ne contemplino le nostre filosofie. Pietromarchi vince il referendum ma perde un figlio, e per la prima volta dubita del suo cinismo. Il miracolo è ciò che accade dentro di noi, non fuori. Ecco perché vale la pena di votarlo.