Il M5S contro Fontana: prima grana gialloverde
Si comincia “Non esistono famiglie gay”, dice il ministro leghista della Famiglia facendo insorgere la base 5Stelle. Salvini lo blocca: “Il tema non è nel contratto”
“Le famiglie arcobaleno per la legge non esistono”. La prima tegola sul governo Conte arriva all’indomani del giuramento e ha per protagonista il neo ministro alla Famiglia e alla Disabilità, il leghista Lorenzo Fontana. In un’intervista al Corriere, descrive così la sua posizione sui diritti civili, facendo esplodere la prima grana della coalizione gialloverde. Per sederla, è dovuto intervenire il vicepremier Matteo Salvini: “Fontana può avere le sue idee, ma la questione non è nel contratto”, l’ha chiusa lì. Ma ormai il danno era fatto, e la base più a sinistra del Movimento non è rimasta in silenzio.
MA NON SOLO: da San Francisco si è fatto sentire niente meno che Alessandro Di Battista: “Ora è tempo di realizzare concretamente i punti del programma - ha scritto su Facebook - non toccando i diritti civili conquistati ma occupandoci di quelli economici e sociali smantellati”. Più dritto il senatore Matteo Mantero, che nella scorsa legislatura ha portato avanti la legge sul biotestamento e che ieri ha condiviso il video dei parlamentari del Movimento mentre si baciavano in aula per sostenere la legge contro l’omofobia: “Cinque anni fa non abbiamo avuto paura di combat- tere il bigottismo – ha scritto –. Spero che non inizieremo ad averla ora”. “Le leggi le fa il Parlamento e anche un ministro le deve rispettare”, ha detto Nicola Morra, anche lui senatore Cinque Stelle “ortodosso”. Barbara Lezzi, ministro per il Sud, ha cercato di buttare acqua sul fuoco: “Non è il momento delle polemiche, c’è da lavorare. Pensiamo alle cose serie”.
MA LA QUESTIONEÈ serissima per altri esponenti del Movimento. “Ci sono valori che per noi sono inderogabili – ha detto il sindaco di Livorno Filippo Nogarin – Siamo stati i primi a trascrivere i matrimoni tra persone dello stesso sesso contratti all’estero e tra i primi a celebrare in Comune i matrimoni gay. Non intendiamo fare mezzo passo indietro”. In effetti, nelle scorse settimane, è stata proprio una sindaca M5S, Chiara Appendino a registrare il figlio di due donne, nato in Italia. Un fatto storico. Ieri anche una parte della base del Movimento è insorta contro Fontana. Sulla pagina Facebook “Amici 5Stelle Diritti civili e lgbt”– gestita da Kemal Pasovic, attivista gay – la foto del ministro è accompagnata alla scritta: “Il cambiamento è incompatibile con i cretini!”.
Anche il Pdha reagito contro le parole di Fontana. A partire dal sindaco di Milano Giuseppe Sala: “Ignorare una parte consistente della società è profondamente sbagliato”, ha detto. E così il deputato Mattia Mor: “Un ministro che dice cose aberranti sui diritti delle donne e sulle famiglie arcobaleno è la cifra di un governo rivolto al passato più buio”. Il presidente del Pd Matteo Orfini: “Le famiglie arcobaleno esistono e sono bellissime”. “La legge sulle unioni civili – ha detto Monica Cirinnà – ha riconosciuto dignità e uguaglianza alle coppie gay definendole come famiglia, riconoscendo giuridicamente la loro vita familiare e non escludendo la presenza di figli”. È stata proprio lei la
Di Battista dagli Usa “Ora realizziamo il programma senza toccare i diritti civili già conquistati”
firmataria della legge approvata nell’ultima legislatura. Una conquista civile, frenata dagli alleati di destra, l’Ncd di Angelino Alfano. Renzi ha dovuto infatti affossare il capitolo sulla “stepchild adoption”, ovvero la possibilità che un figlio possa essere adottato dal partner del proprio genitore. Anche per que- sto l’Italia è oggi alla posizione 32 su 42, nella classifica europea che valuta le politiche e le leggi a favore degli omosessuali. Fanno meglio Paesi come Albania, Kosovo, Serbia, Cipro e Slovacchia. Viste le parole di Fontana, difficile pensare che il nuovo governo possa cambiare le cose.