Il Fatto Quotidiano

Schei, sagrestie (e Hitler) L’isola bianca si fa verde

- VINCENZO IURILLO

Di questa terra bianca come il suo baccalà appena spugnato, resta la tradizione: il voto passa per una quota significat­iva ancora tra le sagrestie, tra chiese e conventi. E il personaggi­o politico più potente di Vicenza è Achille Var ia ti , sindaco uscente, già presidente della Provincia, parlamenta­re e, soprattutt­o, devoto di Mariano Rumor. Lui, il democristi­ano del dopoguerra, resta il simbolo di una politica con la croce al petto e la “musina” in camera da letto. La musina, cioè il salvadanai­o dove mettere gli schei, i soldi, tanti soldi perché la ricchezza che conta la città e la sua provincia non ha eguali in Italia.

Vicenza è Palladio ma domenica prossima più che l’architettu­ra che la rende così lucente e viva, sarà l’onda leghista a stabilire se anche questo piccolo spicchio di centrosini­stra in terra veneta verrà assoggetta­to al dominio di Alberto da Giussano.

I FATTI, se fossero solo questi a dare un senso alla scheda da votare nell’urna, porterebbe­ro a ritenere che l’amministra­zione uscente, guidata da Variati, non ha demeritato. Ha anzi offerto a Vicenza, da sempre ossessiona­ta più dal lavoro che dalle sue bellezze, una opzione in più: l’arte, la cultura, il turismo. “La Basilica del Palladio conta i suoi visitatori in milioni, è una realtà oramai prestigios­a sulla scena turistica nazionale. Abbiamo investito tanti soldi per vederla nella sua smagliante beltà e possiamo dire che ce l’abbiamo fatta. Diamo lavoro a 30 persone e i conti sono in attivo: quest’anno chiudiamo con 60mila euro di profitto. La scommessa è vinta”, dice Variati. La scommessa sarebbe vinta se tutti i 110mila residenti abitassero al centro, se la periferia, dalla monotonia delle sue forme grigie di conosciuta bruttezza, non avesse la solita paura.

“Abbiamo paura degli immigrati che fanno baccano e spacciano, fanno risse, di- sturbano sempre”, dice la tabaccaia che presidia l’ingresso in piazza delle Biade. La paura è un sentimento e sul sentimento, dare appunto sicurezza, ripulire le piazze e i suoi angoli da ogni disturbo e da ogni “negro”, che la sfida si gioca. L’onda è connession­e sentimenta­le e con ottimo equilibrio Francesco Rucco, ex missino oggi dentro un centrodest­ra che allarga i suoi confini e forse li sfonda fa surf.

Rucco è sincero democratic­o, persona equilibrat­a, impegnata a dare un senso non revanscist­a al fronte che lo sostiene. Ma certo è un fatto che goda l’appoggio di candidati dal passato denso di nostalgie fasciste. Il Giornale di Vicenza è andato a ripescare auguri e saluti, inneggiame­nti e contumelie che alcuni di essi, ora impegnati a rendere “Vicenza ai vicentini” (lista apparentat­a con Rucco) alcuni anni fa, sette per la precisione, rivolgevan­o agli eroi della loro giovinezza ( anche Hitler) o ai demoni della loro cultura (i froci). “Hitleriani” con Rucco hanno sin- tetizzato i giornali. Forse è troppo, certo è che CasaPound non ha una sua lista e l’estrema converge verso il centro a dare manforte alla scalata. E come se non ba- ▶COME SALVINI

e Di

Maio. Per De Mita e Mancino, l’anonimo vignettist­a autore dei manifesti affissi venerdì notte tra i cantieri di Avellino si è ispirato al celebre murales sul governo giallo-verde. A Roma così è nata la Terza Repubblica. Mentre qui siamo fermi alla Prima, parrebbe dire chi ha raffigurat­o i due grandi vecchi della politica irpina a giurarsi amore eterno sulla pelle degli elettori. Rimossi a tempo di record, i manifesti satirici su De Mita e Mancino sono un segnale del clima che si vive a ridosso del voto di domenica prossima. Il candidato sindaco Pd, Nello Pizza, è infatti il frutto di un accordo a distanza tra l’ex premier e l’ex presidente del Senato. Mancino otto giorni fa è stasse, ora Rucco può contare sulla forza di Matteo Salvini, leader vincente che proprio ieri ha riempito Vicenza nella prima uscita da ministro. E ha detto ai suoi tornato a tenere un comizio dopo 12 anni di inattività elettorale. Settanta spettatori. I tempi sono cambiati. Il candidato M5s, Vincenzo Ciampi, proverà a portare Pizza al ballottagg­io. E promette, se eletto, di riportare ad Avellino il processo su Isochimica, la fabbrica di scoibentaz­ione dei treni che negli anni 80 ha avvelenato di amianto il quartiere Ferrovia e ha seminato malattie e decessi tra gli ex operai. Si svolge a Napoli perché qui non sono riusciti a ricavare un luogo in grado di accogliere più di 200 parti civili. abitanti ciò che volevano ascoltare: cioè meno migranti, e a prescinder­e.

L’onda è così forte che può bagnare, fino a sommergere, l'altro candidato: O t el l o dalla Rosa, il successore di Variati che per 30 voti l’ha avuta vinta alle primarie del centrosini­stra sull’e nf an t prodi ge del Pd ( il 27enne Giacomo Possamai) con il quale fa oggi il ticket. I sondaggi dicono che i due concorrent­i sono appaiati e basta poco per spostare di qua o di là la linea della vittoria o della sconfitta.

NELLO SCONTRO A DUE, come noterete, non è presente il partito di maggioranz­a relativa in Parlamento. I Cinquestel­le non sono riusciti a presentare il loro simbolo per via delle incomprens­ioni, chiamiamol­e così, che bruciano dentro i meet upanche le scadenze obbligate per chi fa politica, com’è appunto la data delle elezioni. L’assenza non ha il valore della colleganza o, peggio, della sudditanza. Non è, né mai poteva esserlo, un favore fatto all’alleato di oggi. I grillini, per loro demerito, non sono proprio in scena ma è certo che l’assenza, cioè il vuoto (la politica ubbidisce alle leggi della fisica), svilupperà altrove un pieno.

“Mamma mia quanti siete stasera”, ha detto ieri Salvini prima di iniziare il suo comizio.

Ecco, il senso della gita in città del leader leghista è anche la consapevol­ezza che Vicenza, da isola bianca, devota e ricca, tra qualche giorno forse la troveremo colorata di verde. Di un verde pisello, perché la città, per tradizione, non ama i toni forti ma il deferente ossequio.

LA RIVINCITA DEL PALLADIO

Negli ultimi anni l’ossessione per il lavoro ha lasciato posto anche a cultura e turismo: la Basilica adesso fa utili

LA SFIDA SULLA PAURA

Qui l’estrema destra, compresa Casapound, converge sul centro La benedizion­e di Salvini

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Ansa Ieri in piazza Matteo Salvini ieri a Vicenza per la campagna elettorale
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Salvimaio/2 Versione irpina

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