Infermiera uccisa Hamas rivendica un’altra “martire”
Secondo un testimone la ragazza aveva il camice bianco ma i soldati hanno sparato. L’esercito di Tel Aviv apre inchiesta
In migliaia nelle stradine strette di Khan Younis hanno seguito ieri un piccolo feretro avvolto nella bandiera palestinese. È di una ragazza minuta e magra, una giovane paramedico di soli 21 anni. L’unica vittima del venerdì di proteste a Gaza organizzate da Hamas, che ha provocato oltre 100 feriti, la metà dei quali da munizioni vere. “Sto tornando alla Barriera, io non mi ritiro”, aveva scritto venerdì mattina nel suo ultimo post su Facebook Rajan al- Najar. La giovane infermiera palestinese è stata uccisa da un cecchino venerdì mentre cercava di aiutare un manifestante ferito al confine di Gaza, secondo altri sanitari presenti e un testimone.
LA VERSIONE israeliana inizialmente ha sostenuto che in quel settore del confine i militanti palestinesi avevano attaccato le sue truppe con armi da fuoco e una granata. Poi ieri l’Idf ha annunciato di aver aperto un’inchiesta sul fatto. Sparare contro il personale medico è un crimine di guerra, secondo le convenzioni di Ginevra.
La morte di Razan Al-Najar ha portato a 119 il numero di palestinesi uccisi nelle manifestazioni settimanali lanciate il 30 marzo nella Striscia di Gaza. I feriti da armi fa fuoco sono oltre 4.000 la gran parte dei quali - ancora in ospedale - subirà menomazioni importanti, perchè le munizioni usate dall’Idf sono di un tipo particolare.
Najar è stato colpita al petto mentre correva verso la barriera fortificata di confine, a est della città di Gaza, nel sud di Khan Younis, nel tentativo di raggiungere un feri-
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to, ha detto un testimone. Calzava guanti da medico, indossava il camice bianco, “ha alzato le mani in modo chiaro, ma i soldati israeliani hanno sparato e lei è stata colpita al petto”, ha raccontato un testimone alla tv della Reuters, che