Sánchez-Torra, il giuramento dei gemelli diversi
ha chiesto l'anonimato. Non ci sono state vittime israeliane durante gli scontri di confine, ma Israele ha riportato ingenti danni ai terreni agricoli circostanti la Striscia dagli aquiloni incendiari che vengono lanciati da Gaza. L'ondata di violenze al confine è aumentata questa settimana con gli scambi di bombardamenti più intensi dal 2014 tra Israele, Hamas e un'altra fazione armata palestinese. Non ci sono state vittime, e la mediazione egiziana ha permesso un ‘cessate il fuoco’.
L'AFFLUENZA alla manifestazione venerdì scorso è stata inferiore rispetto a quelle passate, ma si prevede che cresca la prossima settimana quando i palestinesi celebreranno la Naksa, l’anniversario della cattura di Israele di Gaza, della Cisgiordania e di Gerusalemme Est nella Guerra dei 6 giorni del 1967.
Israele ha lasciato la Striscia nel 2005, ma altrove gli insediamenti nei Territori palestinesi sono quasi raddoppiati, oggi più di 600.000 israeliani vivono in Cisgiordania oltre la “linea verde”. Le manifestazioni arrivano in un momento di crescente frustrazione sulle prospettive di uno Stato palestinese o anche di una ripresa dei colloqui di pace, in stallo dal 2014. Il premier Benjamin Netanyahu ha pensieri soltanto per l’Iran e la presenza iraniana in Siria. Il presidente Usa Donald Trump ha fatto chiaramente capire da che lato si è schierato col trasferimento dell’ambasciata, da Tel Aviv a Gerusalemme. L’Unione Europea ha altri seri problemi al momento da affrontare. E il presidente palestinese Abu Mazen, vecchio, stanco e malato, non sembra avere le risorse per invertire il corso della Storia. Ieri sera, allarmi antimissile nelle comunità ebraiche, ai confini con la striscia di Gaza: su due razzi, uno è stato intercettato dal sistema di sicurezza Iron Dome, l’altro è caduto nel territorio palestinese. ▶ILLEADER
socialista Pedro Sánchez ha prestato ieri giuramento come premier, la cerimonia si è svolta a Palazzo Zarzuela, dopo il voto di sfiducia al predecessore, Mariano Rajoy. Sánchez, 46 anni, è il settimo presidente del Consiglio spagnolo dopo il ritorno alla democrazia. Nella stessa giornata a Barcellona il governo catalano ha fatto lo stesso; “Questo governo accetta il mandato per formare uno Stato indipendente”, ha dichiarato il presidente Quim Torra. Sarà la prima gatta da pelare per Sánchez.