Il Sultano ha trovato l’ennesimo nemico: Uber
A tre settimane dal voto il presidente Erdogan accoglie il malessere dei tassisti tradizionali
Atre
settimane dalle elezioni anticipate, il primo ministro turco Binali Yildirim si schiera con veemenza contro Uber per assicurare al partito della Giustizia e Sviluppo (Akp) alla guida dell'esecutivo, il voto dei taxisti. “Questa cosa che è emersa, chiamata Uber, o Muber, o in qualsiasi altro modo ora è finita”, ha detto Yildirim pubblicamente, aggiungendo: “Abbiamo il nostro sistema di taxi”.
Gli ha fatto eco il presidente , Recep Tayyip Erdogan - leader dell'Akp dalla fondazione 20 anni fa - a seguito delle intense pressioni dei tassisti perché il servizio Uber sia bandito dal Paese. Erdogan ha parlato a Istanbul nella notte tra venerdì e sabato, dopo che il governo ha stabilito nuove regole che dovrebbero rendere molto difficili le operazioni di Uber in Turchia. Lo scorso mese il governo di Yildirim aveva emesso una direttiva che aumentava drasticamente le multe e minacciava di mettere sulla lista nera le compagnie private i cui veicoli fossero usati illegalmente come taxi.
IL 24 GIUGNO si terranno le elezioni presidenziali e legislative con un anno e mezzo di anticipo. Una decisione presa dal ‘Sultano’ Erdogan per tentare di mettersi al riparo da un ulteriore peggioramento dell'economia turca ed essere rie- letto assieme al proprio partito. Secondo i sondaggi, sempre poco attendibili in Turchia anche per la mancanza di istituti demoscopici indipendenti, il reis (capo in lingua turca) rischia di non vincere al primo turno. Nel paese vige ancora lo stato di emergenza proclama- to dopo il fallito golpe del luglio 2016, e la politica estera aggressiva instaurata da Erdogan ha creato una frizione forte con gli alleati Nato, in primis gli Stati Uniti contrariati dall'offensiva turca contri i curdi nel nord della Siria. Tra i principali motivi per cui gli inve- stitori stranieri hanno abbandonato negli ultimi tempi il paese della mezzaluna, c'è anche la consapevolezza che se Erdogan sarà rieletto presidente, utilizzerà a piene mani tutti i poteri concessi al Capo dello Stato dal cambiamento della Costituzione.
Il passaggio da repubblica parlamentare a repubblica presidenziale verrà implementato dopo le consultazioni con tutto ciò che ne consegue. Per esempio, la scomparsa della figura del primo ministro. Yildirim, dimostratosi un fedele esecutore dei desiderata di Erdogan, rimarrà molto probabilmente in parlamento come esponente del proprio partito. A Istanbul circolano 17.400 taxi gialli uf- ficiali, ma, secondo i critici, Uber stava prendendo piede per la scarsa qualità del servizio e i costi alti.
I tassisti accusano i conducenti di Uber di essere dei “pirati” che rubano i loro guadagni in un mercato già ristretto, e di agire ai margini della legalità. Uber, da parte sua, ha detto di essere impegnata a lavorare in Turchia e ha insistito sul fatto che non viola alcuna legge. La tensione in Turchia è solo uno dei grattacapi della compagnia e del suo nuovo direttore, Dara Khosrowshahi, che ha preso le redini dopo che il fondatore Travis Kalanick ha dovuto lasciare l’incarico a seguito di una serie di scandali, tra cui molestie sessuali.