Fondazione Piccolomini a rischio: “Zingaretti fai qualcosa subito”
SOS La gestione del patrimonio serve alla raccolta di utili per aiutare 60 attori anziani e disabili in difficoltà. L’appello di Proietti, Gassmann, Cortellesi e altri artisti
La Fondazione Piccolomini sull’orlo del baratro. Da una parte un parco meraviglioso da cui ammirare la Cupola di San Pietro, con palazzi e ville immersi nel verde a due passi da quelle Mura Aureliale che da 2000 anni fanno la guardia alla Roma storica. Dall’altra, almeno 60 attori anziani o invalidi i quali ogni anno ottengono contributi economici importanti non potendo aderire alla legge Bacchelli. In mezzo, i componenti del consiglio d’amministrazione uscente che hanno occupato la sede dell’Ipab (Istituto pubblico di assistenza e beneficienza) per contestare la Regione Lazio, la quale da mesi non decide sul futuro della Fondazione.
IL POSSIBILE c o mm i ss a ri amento dell’istituto per gli amministratori uscenti rischierebbe di porre fine all’esperienza virtuosa di gestione del patrimonio immobiliare, votata alla raccolta di utili da ridistribuire poi ( attraverso bando pubblico) agli artisti in difficoltà. Con il rischio che i privati si impossessino del patrimonio. Le proprietà sono quelle appartenute allo storico conte-attore Niccolò Piccolomini ed ereditate dall’Accademia nazionale d’Arte drammatica “Silvio D’Amico”. Dopo aver lasciato già una volta la Fondazione vacante, per ben 9 mesi da gennaio a settembre 2013, la Regione guidata da Nicola Zingaretti nel 2016 ha bloccato un bando di affitto della Villa “Casa del Sole”, il pezzo più pregiato dell’istituto, creando – denunciano gli amministratori uscenti – un danno economico di 295.000 euro l’anno. Un intervento, quello regionale, giustificato da una serie di ricorsi a Tar e Corte dei conti presentati dal comitato di quartiere “Salviamo il parco Piccolomini”, poi finiti tutti con un nulla di fatto. E ora, senza i soldi dell’affitto, la Fondazione rischia di chiudere il bilancio in passivo. Eventualità che, considerando l’alta redditività del patrimonio che l’Ipab gestisce, appare un paradosso.
Dalla parte della Piccolomini si sono schierati molti attori italiani fra cui Gigi Proietti, Massimo Ghini, Fabrizio Gifuni, Alessando Gassmann, Paola Cortellesi, Gianmarco Tognazzi e Ivano Marescotti. “La Regione Lazio – spiega Benedetta Buccellato, presidente del cda uscente – ha proposto un commissariamento e senza specificarne la durata. Ci vuole un nuovo cda. Serve un’azione immediata per evitare che questo patrimonio vada perduto”. O alienato, se dovesse proseguire l’esposizione passiva dei conti dell’istituto. La Regione Lazio, da parte sua, minimizza: “Rispettiamo e ammiriamo l’ attaccamento dei consiglieri uscenti ma possiamo assicurare che gli interessi pubblici verranno tutelati, a cominciare da quegli degli attori, che prenderanno regolarmente il loro contributo”.
IN QUESTO pasticcio è coinvolta anche Roma Capitale: il Campidoglio, infatti, non solo da quasi 10 anni non nomina i suoi due membri del cda ma, addirittura, dal 2012 occupa abusivamente il parcheggio per pullman turistici di largo Micara, da cui incassa una cifra vicina a 1 milione di euro l’ anno. Soldi che da soli basterebbero a finanziare tutte le attività benefiche della Fondazione .“Il Comune–racconta Buccellato – fa orecchie da mercante”.
Mobilitati Gigi Proietti, Paola Cortellesi e Fabrizio Gifuni al fianco della Fondazione Pasticcio romano Anche il Comune è coinvolto: da dieci anni non rinnova due membri del Cda