La risoluzione del conflitto politico nel 53 a.C.
La costituzione della Roma repubblicana prevedeva l’elezione annuale di due consoli con pari poteri. Nel 53 a.C. un conflitto politico aveva condotto a un pericoloso stallo istituzionale.
Plutarco racconta con dovizia di particolari l’infuocato dibattito: c’era chi con estrema forzatura chiedeva la nomina di Pompeo a dittatore, chi invece come Catone con fermezza si opponeva; alla fine prevalse la soluzione di Bibulo, sostenuta dallo stesso Catone, di eleggere Pompeo console unico ( Vita di Pompeo 54). Sebbene potesse sembrare una violazione della costituzione, così invece non era.
Il conflitto politico- istituzionale dei giorni scorsi ha fatto discutere decine di milioni di italiani, oltre a insigni costituzionalisti schierati su posizioni opposte, a proposito delle prerogative del capo dello Stato. Eppure il diritto costituzionale è disciplina complessa che soltanto una visione distorta può permettere a chicchessia di discuterne come se si trattasse di un derby calcistico e additare il presidente della Repubblica come un criminale politico. Non può essere affrontato con le categorie del diritto privato né aiuta un metodo di interpretazione analogo a quella di una norma del codice civile. Il presidente del Consiglio dovrebbe evitare così di parlare di “contratto di governo” quasi continuasse a fare il civilista in cattedra. Presidente Mattarella, continui con fermezza a garantire il rispetto della Costituzione repubblicana antifascista.