“Scafarto va reintegrato”: su Consip la Cassazione boccia la Procura di Roma
Caso Consip, respinto il ricorso della Procura di Roma. Non ci fu complotto contro Renzi
L’inesistenza del complotto contro Matteo Renzi ordito dai carabinieri del Noe ha ora il timbro della Cassazione. La Quinta Sezione Penale presieduta dal giudice Maurizio Fumo ha rigettato il ricorso della Procura di Roma contro l’ordinanza del Riesame che il 27 marzo aveva annullato la sospensione di un anno del maggiore Gianpaolo Scafarto, reintegrandolo in servizio. La decisione è giunta dopo circa sei ore di camera di consiglio e dopo una udienza camerale di 45 minuti alla quale ha voluto partecipare anche l’indagato insieme ai suoi avvocati, Giovanni Annunziata e Attilio Soriano. L’investigatore di punta del caso Consip era stato sospeso a gennaio dal Gip Gaspare Sturzo sul presupposto che gli errori commessi nella redazione di una informativa del 9 gennaio 2017, e in particolare aver attribuito all’immobiliarista Alfredo Romeo una frase su un suo presunto incontro con Tiziano Renzi che in realtà era stata pronunciata da Italo Bocchino, erano stati commessi con dolo.
A questa accusa se ne aggiungevano altre, tra cui la manipolazione di un capitolo sul presunto coinvolgimento dei Servizi segreti tramite l’omissione di un accertamento, e l’intervento per cancellare dal cellulare del vicecomandante del Noe, Alessandro Sessa, i loro whatsapp e depistare le indagini di Roma sulla fuga di notizie. Il Riesame aveva però accolto il ricorso di Scafarto con motivazioni che ora hanno retto al vaglio della Suprema Corte. Val la pena di ricordarne i punti salienti, perché le 13 pagine firmate dal presidente Bruno Azzolini suonano come una piena riabilitazione della buona fede dell’ufficiale e demoliscono le tesi dei renziani di una inchiesta creata ad hoc per complottare contro Renzi.
I giudici del Riesame hanno scritto che non c’era bisogno di invertire le voci di Romeo e Bocchino per trascinare Babbo Renzi nell’inchiesta, perché già“erano stati acquisiti consistenti elementi indiziari relativi al coinvolgimento di Tiziano nella vicenda Consip”: le mire di Romeo sugli appalti Consip; le ambientali con Bocchino e con Carlo Russo, amico dei Renzi, dalle quali emergeva l’intenzione di entrare in contatto con Tiziano Renzi e attribuirgli 30mila euro al mese (e 2500 euro a Russo) in cambio dell’ influenza del padre dell’ex premier sull’Ad di Consip Luigi Marroni; un verbale del 2 gennaio 17 di Alfredo Mazzei che disse di aver appreso di un in- contro tra Romeo e Tiziano direttamente dall’immobiliarista. Il Riesame ha smontato anche la tesi che gli errori di Scafarto fossero unidirezionali contro Tiziano Renzi. Ha invece ricordato che l’ufficiale ha corretto una intercettazione con l’ad di Consip attribuendola a Marco Canale e non al renziano Marco Carrai.
Scafarto fu sospeso dal servizio al comando regionale campano, mentre Sessa evitò l’interdizione sul presupposto che il colonnello si era messo in aspettativa. Ieri Scafarto ha festeggiato con una cena in famiglia con la moglie e le due figlie piccole. Domani doveva tornare a Roma come teste al processo disciplinare del Csm contro i pm di Napoli Henry John Woodcock e Celestina Carrano. Ma l’udienza slitterà per un impedimento di un difensore.
Intercettazioni
Il capitano del Noe era accusato di aver redatto dolosamente la sua informativa