Il Fatto Quotidiano

Djokovic silurato: Cecchinato punta il sogno-finale

ROLAND GARROS Il palermitan­o ha compiuto l’impresa che mancava da 40 anni tenendo testa per quattro set all’ex numero uno al mondo. Venerdì la sfida contro l’austriaco Thiem

- » LORENZO VENDEMIALE

Sdraiato sulla terra parigina, sporco e in lacrime per la vittoria più incredibil­e della sua giovane e travagliat­a carriera, Marco Cecchinato ha realizzato di aver battuto Novak Djokovic e di essere in semifinale al Roland Garros, dove nessun italiano arrivava da 40 anni. Chissà se in quel momento ha ripensato al set point del pareggio che l’avversario ha sparato fuori a campo aperto, anche per colpa di un gridolino del pubblico. Oppure all’infinito quinto set del primo turno contro il rumeno Copil, quando aveva rischiato di essere eliminato subito su uno dei campi secondari senza gloria, ben diversi dall’ imponente Court Suzanne Lenglen. O ancora a quel piccolo torneo di Budapest vinto ad aprile quasi per caso, da ripescato (aveva perso nelle qualificaz­ioni contro il carneade Zopp), che gli ha cambiato la stagione. O magari a quel vizio procedural­e che a dicembre 2016 lo salvò da una pesante squalifica (18 mesi la prima condanna) per una brutta storia di scommesse clandestin­e in cui era rimasto invischiat­o e di cui oggi non vuole parlare. Il destino di Cecchinato è pieno “match point”, per citare l’iconico film di Woody Allen: momenti in cui la pallina rimbalza sulla rete, e ricade da una parte o dall’altra del campo. Come la carriera di questo ragazzo palermitan­o di 25 anni, n. 72 del mondo (e neanche fra i primi 100 a inizio 2018), mai un successo in un torneo dello Slam. Un perfetto sconosciut­o o poco più, da ieri di diritto nella storia del tennis italiano: 40 dopo l’ultimo acuto di Corrado Barazzutti, uno dei moschettie­ri della Coppa Davis, c’è un altro azzurro in semifinale di un torneo del Grande Slam.

PER ARRIVARCI ha battuto nell’ordine Copil, Trungellit­i, Carreno Busta (spagnolo n. 11 al mondo), David Goffin (belga, ottava testa di serie). E poi ieri la vittoria più incredibil­e nei quarti di finale: 3-1 (6-3 7-6 1-6 7-6) contro Novak Djokovic, ex numero uno del mondo tornato per l’occasione ad al-

Sulla terra di Parigi Nel 1978 fu la volta di Corrado Barazzutti, che poi si dovette piegare a Björn Borg

tissimi livelli. Il serbo, che qui aveva vinto nel 2016, ha rimontato, sbraitato di rabbia, corso come un forsennato, alzato pallonetti umili come l’ultimo degli amatori della domenica. Le ha provate tutte, ma si è dovuto arrendere di fronte a qualcosa di più grande di lui che sta accadendo a Parigi. Cecchinato ha vinto meritan- do di vincere. Il primo set con l’incoscienz­a di chi non ha nulla da perdere, mentre il fenomeno avversario si riscopriva fragile. Il secondo set d’autorità e classe, continuand­o a servire bene nei momenti cruciali e spingendo sempre con rovescio e palle corte. Il quarto e decisivo set, invece, è stato una specie di resurrezio­ne, dopo il terzo perso di schianto per un comprensib­ile calo fisiologic­o, quando tutto sembrava finito: da 1-4 e 0-40 sotto, al pareggio e al folle tie-break fina- le, vinto con nervi saldissimi e colpi da campione per 11-9, dopo tre set point annullati e una serie di scambi memorabili, fino al trionfo tra le lacrime. Quello di Cecchinato è il torneo perfetto: nel giro di una manciata di giorni ha sconfitto due Top Ten, un ex n. 1 del mondo, riscritto la storia dello sport italiano e guadagnato oltre la metà di tutti i soldi racimolati in otto anni da tennista di medio livello (la semifinale vale 560 mila euro), su campi sperduti in giro per il globo do- ve si fatica a sbarcare il lunario (e a volte si rischia di cadere in tentazione, come racconta la sua storia). Venerdì sfiderà in semifinale Dominik Thiem, astro nascente del circuito mondiale, considerat­o il n. 2 sulla terra dopo Rafa Nadal (che nell’altra semi trova Del Potro). Il pronostico ovviamente è scontato, ma lo era stato sempre nelle ultime partite. Chiamatela impresa, sogno, favola, miracolo: magari non è ancora finita.

 ??  ??
 ?? LaPresse ?? Dalla polvere all’Olimpo
Il 25enne due anni fa era rimasto invischiat­o in una storia di scommesse
LaPresse Dalla polvere all’Olimpo Il 25enne due anni fa era rimasto invischiat­o in una storia di scommesse

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy