IL TG2 GIÀ CORRE VERSO IL FUTURO
L’INFORMAZIONE del servizio pubblico nel giorno del debutto parlamentare del governo Conte è all'insegna della nota massima “Hai visto mai?”. Nel senso, certo, di “Hai visto mai che dura?”, ma anche di “Hai visto mai che non dura?”. Il Tg1, dunque, va di ecumenismo: un servizio per uno non fa male a nessuno, razionati gli aggettivi, spariti gli angoli. In ritmo sincopato un bel servizio sul discorso del premier, uno per i grillini e uno per Salvini, uno per Forza Italia, uno per Renzi e pure uno per tutti gli altri (Meloni, Grasso, ma anche Bonino e Monti). D’altronde, hai visto mai? Tutto, tutto, tutto, ma senza aggettivi: cala la Borsa, sale lo spread? Sì, ma non drammatizziamo. E già che siam qui, sentiamo pure i sindacati: hai visto mai? Il modello è giudiziosamente ribadito dal Tg3 (con un po’più di spazio all’opposizione) e dal Tg2, che però si smarca. Il secondo canale Rai decide meritoriamente di prendere la parte del più debole: il povero Conte. Al servizio sul discorso in Aula, dunque, il Tg2 ne fa seguire uno sul professore, più sbarazzino (“in scuro, pochette , cravatta lilla”): “Non ha esperienza politica, è vero, ma Conte sa come incuriosire una platea”, “deve aver sviluppato una certa abilità quanto a dialettica ”, non manca di “senso scenico” e allora “la maggioranza lo travolge di applausi”. E qui, se dura, già intravvediamo il futuro.