Il Fatto Quotidiano

Migranti, Salvini come Minniti Vuole chiudere i porti alle Ong

Impossibil­e moltiplica­re i rimpatri, le Regioni non vogliono i Cpr (ex Cie). Il ministro e i prefetti al Viminale studiano come negare l’attracco in Italia alle navi umanitarie

- » ALESSANDRO MANTOVANI

Pochi giorni al Viminale sembrano aver convinto Matteo Salvini che “fate le valigie” e “rimandiamo­li a casa” sono slogan buoni per i comizi che parlano alle paure del Paese, tantopiù in vista delle Comunali di domenica, ma non facilmente realizzabi­li. Mancano gli accordi con i Paesi d’origine; anche pochi rimpatri (se ne fanno non più di tremila l’anno, 7.000 con i respigimen­ti alle frontiere, su 3-400 mila migranti irregolari stimati sul territorio nazionale) comportano spese significat­ive e peraltro le Regioni – anche quelle del Nord a trazione leghista – si oppongono a costruire nuovi Cie, che oggi si chiamano Cpr (Centri di permanenza per il rimpatrio) già previsti dall’ex ministro dell’Interno Marco Minniti, nei quali “tr a tt e ne re ” i migranti nella fase di identifica­zione e riconoscim­ento da parte delle autorità dei loro Paesi. E così il leader leghista, con i prefetti e i tecnici del ministero dell’Interno, sta studiando misure per ridurre gli sbarchi sulle coste italiane, che, come sappiamo, sono diminuiti del 78 per cento se si confrontan­o i primi cinque mesi del 2017 con quelli dell’anno in corso (60 mila contro 13.303), ma nelle ultime settimane sono ripresi, con il loro carico di sofferenze e di naufragi, con partenze dalla Libia ma anche dalla Tunisia.

TORNA COSÌ il tema della chiusura dei porti italiani alle imbarcazio­ni delle Organizzaz­ioni non governativ­e che soccorrono i migranti in mare. Salvini l’aveva detto subito, nella prima uscita da ministro a Pozzallo ( Ragusa): “Nessun vice scafista deve attraccare nei porti italiani”, aveva dichiarato il neoministr­o dell’Interno qualifican­do con eleganza le Ong. La materia del soccorso in mare però è delicata, l’Italia ha un’ampia zona Sar ( Search and rescue, ricerca e soccorso) della quale è responsabi­le e nella quale, fin qui, ha coordinato le attività delle imbarcazio­ni delle Ong, quelle militari dei diversi partner europei e anche quelle dei guardacost­e libici dopo gli accordi stretti proprio da Minniti con il governo di Tripoli e i relativi aiuti in termini di forniture e assistenza. Tutto è regolato da convenzion­i internazio­nali che nel Canale di Sicilia individuan­o nel no- stro Paese i “porti sicuri” nei quali far sbarcare i naufraghi dopo il soccorso. Come è noto Malta non li accetta sul suo territorio ma non ha neppure sottoscrit­to tutti gli impegni internazio­nali che vincolano le autorità italiane.

ANCHE LA STRADA d el l a chiusura dei porti era già stata esplorata da Minniti, esattament­e un anno fa di fronte a un’impennata degli sbarchi. Era stato però l’allora ministro delle Infrastrut­ture, Graziano Delrio, competente per le Capitaneri­e di porto, a stoppare il titolare del Viminale. Salvini invece non ne ha ancora parlato con il nuovo responsabi­le delle Infrastrut­ture, Danilo Toninelli del M5s, a quanto si apprende dallo staff di quest’ultimo che certamente condivise in linea generale la campagna di Luigi Di Maio contro i “taxi del mare”, che se non sono “vice scafisti” poco ci manca.

Salvini peraltro nei giorni scorsi ha riconosciu­to il “discreto lavoro” svolto da Minniti sull’immigrazio­ne ma non ne ha ancora parlato con lui. L’ha raccontato il suo predecesso­re ieri sera: “Ho chiamato Salvini appena è stato nominato ministro per compliment­armi con lui – ha spiegato l’ex ministro dell’Interno a ‘Otto e mezzo’ su La7 –. L’ho chiamato dalla batteria del Viminale perché non mi permetto di chiamarlo direttamen­te. E aspetto ancora una sua risposta”. Salvini ha risposto a strettissi­mo giro di agenzie: “Sono ministro solo da quattro giorni, ma ho già incontrato decine di persone di grandissim­o valore, sicurament­e avrò modo di incontrare anche l’ex ministro Minniti”. Certamente lo farà, tra un comizio e l’altro.

Stile “felpato”

Il predecesso­re: “L’ho cercato per il passaggio di consegne, non mi ha risposto”

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 ?? LaPresse ?? Il piano del vicepremie­r A lato, il ministro dell’Interno Matteo Salvini. In alto, operazioni al porto di Augusta
LaPresse Il piano del vicepremie­r A lato, il ministro dell’Interno Matteo Salvini. In alto, operazioni al porto di Augusta

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