Il Fatto Quotidiano

La piana degli schiavi: parliamo di diritto o usiamo il manganello?

- » ALESSANDRO ROBECCHI

La morte per fucilata alla testa di Soumaila Sacko, lavoratore maliano immerso nella cajenna dei ghetti per schiavi della Piana di Gioia Tauro, rischia di scomparire dalle cronache in fretta. Ricordo un bellissimo film di Andrea Segre, Il sangue verde, trasmesso anche dalla Rai (i benemeriti di Doc3) che raccontava di Rosarno, la Piana, le arance, la rabbia, la schiavitù, le condizioni disumane, l’ostilità della popolazion­e attorno. È un film del 2010, otto anni fa, che si riferisce a fatti orribili di quei tempi: schiavi neri sparati da padroni bianchi, il nostro Alabama, qui e ora.

SI DIREBBE,

a leggere le cronache del “caso Soumaila”, che in questi otto anni niente sia cambiato: la ’ ndrangheta spadronegg­ia, le condizioni degli schiavi sono terribili, lo sfruttamen­to è inimmagina­bile.

Per ora, purtroppo, la morte di Soumaila Sacko entra nel tritacarne delle schermagli­e da social. Si nota che il ministro del Lavoro non ha detto una parola (male), che lo sceriffo Salvini quasi nemmeno (ah, sì, ha detto che “l’immigrazio­ne incontroll­ata…” eccetera, eccetera, la solita solfa). Dall’altro lato si ribatte con i “Ah, ve ne accorgete a- desso!”, e “Voi cos’avete fatto?”. Insomma, stallo.

Eppure che si parli di Rosarno, di schiavi, di arance raccolte a 50 centesimi la cassa fa rimbombare la questione che tutti si pongono in queste settimane: che razza di governo abbiamo? La risposta è nota: aspettiamo i fatti! Ecco, i fatti di Rosarno potrebbero dare un’i n di ca zi on e sui famosi fatti che aspettiamo tutti, con – che combinazio­ne! – i due leader politici del governo che coincidono con i due ministeri interessat­i: Lavoro e Interno.

RIPRISTINA­RE

la legalità, oggi, significhe­rebbe (oltre a catturare e processare l’assassino di Soumaila Sacko, ovvio), andare a verificare le cause di un così evidente sfruttamen­to. Mandare un centinaio di ispettori del lavoro, esperti dell’Inps, avvocati, meglio ancora se con la cravatta nera e la faccia di Gene Hackman in Mississipp­i Burning. Rivoltare insomma come un guanto un sistema economico che prevede la schiavitù. Il che significa alla fine liberare gli schiavi, cioè dargli una paga base accettabil­e, un posto dignitoso dove vivere, metterli in regola. Un ministro del Lavoro che dica “Oh, cazzo, qui c’è la schiavitù, ma siamo matti?” non sarebbe malissimo, sempre se non si limitasse a dirlo.

Anche dal lato del muscoloso ministro dell’Interno teorico della ruspa, ci sarebbe un bel lavoro da fare. La ’ ndrangheta che sfrutta gli schiavi è anche quella che truffa l’Inps. Il meccanismo è: manodopera immigrata a basso costo, minima redistribu­zione clientelar­e del reddito alla popolazion­e residente, affari d’oro. Il ministro dell’Interno ha una buonissima occasione per dire “È finita la pacchia” agli agrari della Piana, a un sistema economico-politico che rende possibile profitti illegali e controllo del territorio. La narrazione degli “immigrati negli alberghi a 5 stelle” che fanno “la bella vita” su cui Salvini ha costruito le sue fortune, ne uscirebbe ammaccata assai se si smascheras­se il sistema di potere (italiano) che crea le baraccopol­i degli schiavi (immigrati). Non so perché, ma temo che invece si farà un po’ di “pulizia” (traduco: ulteriore repression­e dei poveracci) e tutto andrà avanti come prima.

ASPETTIAMO I FATTI, dunque, vediamo se nella terribile piaga di Rosarno la coperta verrà tirata più verso il welfare e il ripristino dei diritti umani e civili, o più verso il manganello, nel peggiorare ulteriorme­nte la vita delle vittime. O se addirittur­a la coperta non sarà tirata per niente. In questo caso sarà un governo di piena continuità: proclami, riforme e fette di salame sugli occhi, salvo poi cascare dal pero quando se ne occupa la cronaca nera.

IL CASO SOUMAILA Il ministro del Lavoro non ha detto una parola, quello dell’Interno le solite Non c’è da aspettare i “fatti” C’è da cominciare a “farli”

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy