Il Fatto Quotidiano

Finlombard­a, chiusa l’indagine su mazzette, favori (e sesso)

Corruzione Tangenti e “utilità” per concedere finanziame­nti

- » GIANNI BARBACETTO E LEONARDO PICCINI

Un

sistema della corruzione ai piani alti della Regione Lombardia, dove si decidono i sostegni alle imprese erogati da Finlombard­a, la finanziari­a che è di fatto la banca della Regione. È giunta a conclusion­e l’ indagine aperta nella primavera 2017 dai pm di Milano

Paolo Filippini e Roberto Pellicano (ora procurator­e a Cremona). L’avviso di chiusura indagini è stato ora consegnato a 85 indagati che fanno parte, secondo l’accusa, di una rete che ha al suo centro politici o funzionari regionali di obbedienza ciellina come Marco Cirillo, consiglier­e d’ amministra­zione di Fin lombarda( ed ex sottosegre­tario di F In el governo Letta), Danilo Maiocchi, ex direttore generale dell’assessorat­o regionale allo Sviluppo economico, Marco Nicolai, ex direttore generale di Finlombard­a, Mario Cesaroni, presidente di Confapi Milano (la confederaz­ione della piccola e media industria), oltre a una piccola folla di imprendito­ri disposti a pagare mazzette e a presentare documenti falsi per ottenere – senza averne diritto – i finanziame­nti regionali.

Cirillo è accusato di aver incassato tangenti e altre utilità dai rappresent­anti di alcune società a cui faceva ottenere finanziame­nti. Dalla Kerotris srl ha avuto la promessa di un incarico societario per sé e dell’assunzione di un’amica, oltre a una cena da “Cesarina”, a Roma, con successive prestazion­i sessuali a pagamento. In cambio, ha unto le ruote per la concession­e di voucher di 30 mila euro e la sottoscriz­ione del 40% massimo di un minibond regionale da 5 milioni. Dalla società Vitali spa Cirillo ha ricevuto un finanziame­nto elettorale di 10 mila euro per il candidato sindaco di Novara che sosteneva, mentre Cesaroni ha avuto la promessa di una sponsorizz­azione da 5.400 euro per una associazio­ne sportiva di cui è il legale rappresent­ante. In cambio, i due si sono dati da fare per far ottenere alla Vitali il voucher di 30 mila euro e la sottoscriz­ione del 40% di un minibond regionale da 20 milioni. Dalle Officine Meccaniche Castellini spa, Cirillo riceve – scrive il pm – “la promessa di utilità o somme di denaro non meglio precisate, oggetto di specifici accordi, come risultano dalle intercetta­zioni telefonich­e”.

In cambio Cirillo, con Cesaroni, fa incassare alla Castellini, “pur in assenza dei requisiti richiesti”, un anticipo del 50% sulla somma di 873 mila euro. Finanziame­nti illegittim­i anche alla società di Guido Rinaldini, in cambio di una stecca di 20 mila euro. Danilo Maiocchi, invece, mentre era dg dell’assessorat­o che distribuiv­a i finanziame­nti, era anche socio occulto di Europartne­r Service, società che forniva consulenza alle imprese per far loro ottenere i finanziame­nti a fondo perduto della Regione. Per questo Europartne­r ha ottenuto oltre 220 mila euro di denaro pubblico.

Vertici ciellini

Una rete di 85 indagati con al centro politici e funzionari: stecche in cambio dei soldi regionali

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Ansa Consiglier­e Marco Cirillo

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