Debito “cancellato” in bilancio, Appendino rischia il processo
Accuse di falso e abuso d’ufficio
▶L’INCHIESTA è chiusa e all’orizzonte potrebbe esserci una richiesta di rinvio a giudizio per la sindaca M5s di Torino Chiara Appendino, e altre tre persone: l’assessore al bilancio Sergio Rolando, l’ex capo di gabinetto Paolo Giordana e il direttore del settore “finanze” del Comune Paolo Lubbia. Ieri la procura ha inviato l’avviso di conclusione delle indagini che dà loro 20 giorni di tempo per difendersi al fine di evitare il processo. Appendino rischia il processo anche per i fatti di piazza San Carlo.
I QUATTRO sono accusati, a vario titolo, di falso ideologico in atto pubblico e abuso d’ufficio per aver violato una norma sul rispetto degli impegni di spesa. La vicenda ruota intorno ai cinque milioni di euro versati dalla società Ream per la prelazione su un’area da riqualificare, la ex Westinghouse, poi aggiudicata a un’altra società: la Città, poco dopo l’insediamento di Appendino, avrebbe dovuto restituire la somma (resa invece nel 2018).
Per i procuratori aggiunti Enrica Gabetta e Marco Gianoglio, i quattro hanno affermato che la restituzione poteva essere rinviata (e quindi il debito non iscritto nel bilancio) perché c’era una trattativa con Ream, ma ai pm non risulta.
COSÌ ALL’INIZIO hanno contestato ad Appendino, Rolando e Giordana l’aver tratto in inganno assessori e consiglieri, ma ora “scompare infine ogni riferimento all’induzione in errore posta in essere nei confronti di giunta e consiglio comunale – sottolineano gli avvocati Luigi Chiappero e Luigi Giuliano –. La stessa Procura sembra riconoscere che l’unica finalità perseguita dagli amministratori e dai tecnici sarebbe stata quella di favorire il Comune di Torino”.