Il Fatto Quotidiano

La necessità di convivere coi mercati

- » STEFANO FELTRI

▶ILNUOVO

governo dovrà abituarsi a convivere con l’esistenza dei mercati finanziari. Non per chiedere loro l’approvazio­ne di ogni scelta. Ma è un fatto che c’è un notevole scetticism­o e una reattività degli investitor­i alle parole dei politici di maggioranz­a che non si vedeva dal 2011: anche mentre ieri Giuseppe Conte parlava, lo spread è salito da 220 a 240. Da giorni aumentano i Credit default swap, cioè le assicurazi­oni contro l’insolvenza dell’Italia. E poi c’è stato il pasticcio sulla Bce: a maggio, nell’ambito degli acquisti del Quantitati­ve easing (30 miliardi ogni mese), Francofort­e ha comprato una quota di 1,5 per cento in meno di titoli italiani rispetto alla percentual­e abituale sul totale di acquisti. Gli acquisti lordi, che comprendon­o anche quelli necessari per evitare la riduzione dello stock in bilancio quando un titolo arriva a scadenza, sono addirittur­a cresciuti da 3,9 miliardi ad aprile a 4,8 miliardi a maggio. E come chiariscon­o i report delle banche in questi giorni – da Nomura a Unicredit – ci sono altre motivazion­i tecniche che rendono poco plausibile un boicottagg­io della Bce all’Italia per mettere sotto pressione il nuovo governo: c’è stato un aumento degli acquisti di Bund tedeschi a maggio per compensare la scarsità di aprile, e poiché il prezzo di molti asset italiani è sceso nel caos post voto – a parità di soldi investiti si compravano più titoli.

Ci sono due lezioni, per il governo Salvimaio. Primo: le dichiarazi­oni impulsive e un po’ complottis­te contro i poteri forti che ostacolano il cambiament­o non hanno conseguenz­e se si sta all’opposizion­e. Ma se Luigi Di Maio evoca manovre oscure di Draghi, il caso diventa il governo italiano che attacca la Bce, il Financial Times mette il caso in apertura del sito, i mercati si agitano in modo proporzion­ale. Seconda lezione: questa volta la Bce ha solo comprato un po’ meno del solito, ma perfino M5S e Lega dovrebbero ora avere chiaro che quando (a settembre?) finirà il Quantitati­ve easing sui mercati saranno dolori. Meglio muoversi forti di questa consapevol­ezza.

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