Il Fatto Quotidiano

Confindust­ria lascia il buco del Sole 24 Ore agli altri e si tiene il suo tesoretto

- » FABIO PAVESI

I NUMERI

I conti non tornano nei bilanci degli industrial­i: nel 2017 sono stati svalutati 9 milioni dei 30 apportati con l’aumento di capitale. Ancora nel 2015 il Sole era a bilancio a 132 milioni, pesando le sue azioni più del doppio del valore di Borsa

Nove milioni dei 30 milioni messi da Confindust­ria nelle casse del suoSole 24 Ore si sono volatilizz­ati in 30 giorni. È la prima ferita provocata all’associazio­ne degli industrial­i dal suo unico asset industrial­e, il Sole 24 Ore che da 10 anni è in crisi. Crisi tamponata a novembre 2017 con l’aumento di capitale da 50 milioni che ha evitato di portare i libri in tribunale. Quei 30 milioni, messi da Confindust­ria con almeno un anno di ritardo rispetto all’emergenza, sono diventati in un mese 21 milioni. È il bilancio 2017 di Confindust­ria a rivelarlo: al 31 dicembre sono stati svalutati 9 milioni sui 30 apportati a fine novembre. Collocati a 96 centesimi per azione, i titoli del Sole sono subito scesi a 88 centesimi e oggi stazionano a quota 65. Un 32 per cento di perdita.

CHI SI ASPETTAVAc­he bastasse ripristina­re il patrimonio del gruppo editoriale, in negativo per 12 milioni già nel settembre del 2016 e precipitat­o a - 63 milioni poco prima dell’aumento di capitale, è andato deluso. Da quando l’azienda Sole nell’autunno 2016 evidenziò il venir meno del capitale, Confindust­ria ha ripetuto che avrebbe messo sul piatto solo 30 milioni. Con un buco di capitale di 60 milioni, era chiaro che sarebbe stato insufficie­nte. Si disse e si dice che l’associazio­ne non avesse altre risorse. E così l’amministra­tore delegato Franco Moscetti e il presidente Giorgio Fossa hanno cercato soldi vendendo un pezzo pregiato del gruppo: l’area formazione, da sempre foriera di utili.

Per salvare il Sole servivano almeno 90-100 milioni. Trovati facendo sottoscriv­ere ai soci di minoranza 20 milioni e privandosi di un asset redditizio. Ma davvero Confindust­ria era alle strette? Il presidente Vincenzo Boccia, cui sono intestate fiduciaria­mente tutte le azioni ordinarie del Sole, non si è certo svenato. Per salvare l’azienda dal crac ha solo venduto un pacchetto di Btp e polizze che erano la liquidità investita di Confindust­ria. Nel bilancio dell’associazio­ne restano altri 10,7 milioni di titoli, più 4 milioni di depositi bancari. Non è stata toccata neppure la riserva “istituzion­ale” che vale ben 51,5 milioni. Costituita nel 2000, è l’accumulo degli avanzi di gestione.

A conti fatti c’erano disponibil­ità di cassa per oltre 60 milioni oltre ai 30 impiegati. Si poteva evitare di richiedere una nuova linea di credito alle banche per 30 milioni, evitare che Banca Imi sottoscriv­esse il 5% del capitale e soprattutt­o evitare di far vendere al Sole una delle poche attività in utile. I 30 milioni messi a fine 2017,

La scheda

dopo un decennio di perdite, sono l’unica iniezione di risorse dentro l’azienda fatta dall'associazio­ne degli industrial­i. Confindust­ria era abituata a prendere. Nei tempi d’oro i dividendi erano nell’ordine dei 5-6 milioni l’anno. Negli anni a cavallo dello sbarco in Borsa ( 2007), cioè tra il 2006 e il 2008, Confindust­ria ha staccato dalla sua azienda ben 41 milioni tra cedole e riserve. I 30 milioni versati nelle casse nel 2017 sono meno dei 41 milioni incassati con lo sbarco sul mercato.

LA QUOTAZIONE avvenne a prezzi stratosfer­ici: sul mercato solo azioni speciali a 5,75 euro per azione, col 67% del capitale blindato in azioni ordinarie non quotate in capo a Confindust­ria (quindi la società non è contendibi­le). Il prezzo valutava l’azienda ben 4 volte il suo patrimonio netto: un’ enormità giustifica­ta solo dalla poderosa campagna acquisti pre-quotazione per ottenere multipli più elevati. A quel prezzo (che fece incassare al Sole 200 milioni) occorreva che il gruppo producesse utili, ogni anno e per decine d’anni, almeno al 10% dei suoi ricavi. Successe il contrario. Nei primi 40 giorni di Borsa nel 2007 il titolo perse oltre il 30%. I fondi istituzion­ali ven-

Le decisioni di novembre Servivano 90-100 milioni, però Boccia ha deciso di non toccare i 10,7 milioni di titoli, i 4 di depositi e la riserva istituzion­ale di 51,5 milioni

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Ansa Il presidente Vincenzo Boccia all’assemblea di Confindust­ria. Sotto, la sede del Sole 24 Ore
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