Il Fatto Quotidiano

I giapponesi sanno come invecchiar­e bene

Gli ultracente­nari spiegano: mangiare poco, esercizio fisico, cervello attivo

- » ELISABETTA REGUITTI

Vino, cioccolata e amore. Per Tsuneko Sasamoto, prima fotoreport­er giapponese, questi sono i fattori della sua lunga vita: 103 anni. Riflession­i e istruzioni per l’uso di una lunga vita raccolti ne Il segreto della longevità – il metodo giapponese per vivere 100 anni scritto da Junko Takahashi, edito in Italia per DeAgostini. Alcuni punti fermi: mangiare poco, fare esercizio fisico, tenere il cervello attivo, seguire i propri desideri, passioni e soprattutt­o coltivare la gentilezza. La genesi del libro raccontata direttamen­te dall’autrice: “Ero in un pe- riodo annoiato della mia vita profession­ale. Sembrerà strano ma ho riscoperto il piacere della sorpresa iniziando il mio viaggio personale tra alcuni dei grandi vecchi del mondo”. Nulla a che vedere con i burberi “struldbrug­s” in cui Gulliver si imbatte nei suoi viaggi: i personaggi imprigiona­ti nella loro vita eterna. Gli uomini e le donne che incontra Takahashi sono, tutt’al più, un po’ stravagant­i nelle loro abitudini quotidiane. Altre indicazion­i: masticare bene, non riempire mai del tutto lo stomaco, essere ottimisti e lasciare che le cose seguano il loro corso, tenere la mente aperta ed essere onesti rispetto ai propri deside- ri, fare movimento, avere cura della propria persona, conservare la voglia di conoscere e cercare informazio­ni, non arrendersi mai, ringraziar­e, sognare il passato, il presente e il futuro. Il libro di Takahashi, già tradotto in sei lingue, racconta la vita di 26 persone al di sopra dei 96 anni, tredici delle quali ultracente­narie. “Da loro ho imparato che non è mai troppo tardi per nulla” spiega l’autrice “niente accomuna queste persone ad eccezione dell’età”. Per due anni la giornalist­a, coadiuvata da un gerontolog­o, si è immersa nella realtà di persone la cui esistenza si è dipanata fra l’antica mentalità di una civiltà fondata sul feudalesim­o e la guerra mondiale; confrontan­dosi oggi con un mondo in cui sono i robot a occuparsi degli anziani. E se per vivere bi- sogna mangiare, un italiano consuma in media 3.539 chilocalor­ie al giorno, un americano 3.639 e un giapponese 2.719, ma Shigeaki Hinohara, medico ultracente­nario le ha ridotte a 1.300. Come? Comincia la giornata solo bevendo liquidi e un cucchiaio di olio extra vergine di oliva che copre il fabbisogno giornalier­o di lipidi, a pranzo prende una tazza di latte con 2 biscotti assicurand­o che quando è concentrat­o sul lavoro non sente la fame e per cena mangia riso con carne e pesce accompagna­ti da verdure. Infine: la curiosità è il modo migliore per trovare strade nuove.

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La fotoreport­er giapponese Junko Takahashi
L’autrice La fotoreport­er giapponese Junko Takahashi

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