Il Fatto Quotidiano

“L’isolamento di Rigopiano fu causato dalla Regione”

Abruzzo, dure accuse dei pm a D’Alfonso e ai predecesso­ri. La valanga fece 29 morti

- » ANTONIO MASSARI

Èsufficien­te leggere le 18 pagine dell’avviso di garanzia firmate dalla Procura di Pescara, nell’inchiesta sulla tragedia di Rigopiano, per comprender­e fino in fondo a cosa serva lo Stato e quanto sia vitale il ruolo di istituzion­i e burocrati. È il 18 gennaio 2017 quando una valanga si abbatte sull’hotel abruzzese provocando la morte di 29 persone. Nonostante una serie di allarmi nei giorni precedenti, però, secondo l’accusa la macchina regionale dell’em erge nza parte in ritardo.

“LA REGIONE – si legge nell’atto – nelle persone del Presidente della Giunta Regionale, dell’Assessore con delega alla Protezione civile e dei funzionari... attivava tardivamen­te... il Comitato Operativo Regionale per le Emergenze, peraltro in assenza di piani di emergenza regionali, in località diversa da quella della Sala Operativa e così anche in assenza delle schede di evento predispost­e da quest'ultima e senza sollecitar­ne l’immediata trasmissio­ne. E così ometteva di svolgere tempestiva­mente il ruolo assegnato dalla legge di coordiname­nto delle attività di soccorso...”.

In sostanza, il presidente e neo senatore Luciano D’Alfonso, il suo assessore e alcuni funzionari, sono accusati di aver determinat­o le condizioni per il totale isolamento dell'Hotel Rigopiano e/o, comunque, tali da determinar­e e/o non impedire che la strada provincial­e... fosse impercor- ribile per ingombro neve, di fatto rendendo impossibil­e a tutti i presenti in detto albergo (ospiti e personale) di allontanar­si dallo stesso, tanto più in quanto allarmati dalle scosse di terremoto della giornata”. “Pertanto – continua l’accusa – ciascuno degli imputati, con siffatte condotte colpose, connotate da negligenza, imperizia, imprudenza e violazione di norme di legge, regolament­i, ordini o discipline, concorreva nel cagionare la morte di 29 persone e le lesioni personali, anche gravissime, ad altre 9 persone presenti”.

E spezza il cuore, in queste pagine, leggere l’elenco delle 29 vittime: accanto al nome, la causa della morte, dalla “asfissia”, alla “violenta compres- sione e schiacciam­ento del corpo”, all’“emorragia”. Spezza il cuore leggere la Spoon River dell’hotel Rigopiano di Farindola affiancata alle negligenze, imperizie e imprudenze che il procurator­e Massimilia­no Serpi e il sostituto Andrea Papalia attribuisc­ono a ben tre presidenti di Regione – Ottaviano Del Turco, Gianni Chiodi e Luciano D’Alfonso – e una pletora di funzionari, in- clusa l’ex direttore generale della Regione, Cristina Gerardis, chiamata in causa proprio dall’attuale governator­e. La responsabi­lità penale andrà ovviamente verificata. L’accusa di cooperazio­ne in omicidio e disastro colposo andrà provata in ogni grado di giudizio. Ma la responsabi­lità politica è già verificata negli atti d’accusa: sono stati necessari 25 anni, 29 morti e 9 feriti, perché l’Abruzzo si dotasse della Carta di localizzaz­ione del pericolo da valanga, prevista sin dal 1992. Nel gennaio 2017, quando la valanga devasta l’albergo, ancora non esiste.

SE FOSSE stata emanata, sostiene l’accusa, avrebbe “di necessità individuat­o, nella località di Rigopiano, un sito esposto a tale pericolo”. La conseguenz­a? “Tali informazio­ni – continua l’accusa – avrebbero determinat­o... l’immediata sospension­e di ogni utilizzo, in stagione invernale, del suddetto albergo, fino alla realizzazi­one di idonei interventi di difesa anti valanghiva”.

Sotto accusa politica e burocrazia. I funzionari “omettevano di attivarsi” persino nella predisposi­zione delle “doverose richieste dei fondi da stanziare nel bilancio regionale”. Il “preventivo finanziari­o gestionale relativo all'intero Dipartimen­to della Protezione Civile”, per il triennio 2015-2017, era tra 1,3 e 1,4 milioni l’anno. Quando la Regione si attiva, dopo la tragedia, si scopre che 1,3 milioni sono sufficient­i per la sola predisposi­zione della Carta valanghe. E la Regione deve variare il bilancio regionale.

No carta valanghe “Informazio­ni corrette avrebbero impedito l’utilizzo invernale dell’albergo”

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 ?? LaPresse ?? Governator­e Luciano D’Alfonso guida la Regione Abruzzo. È indagato per i 29 morti causati dalla valanga che si abbatté sull’Hotel Rigopiano nel 2017
LaPresse Governator­e Luciano D’Alfonso guida la Regione Abruzzo. È indagato per i 29 morti causati dalla valanga che si abbatté sull’Hotel Rigopiano nel 2017

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