Le marionette insultano il prof perché vogliono essere pupari
MediaLe marionette della finanza ora sono minoranza in Parlamento, ma non nei talk show
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha ottenuto la fiducia delle Camere, non c’è niente da fare, capisco che possa essere frustrante per i pallidi rappresentanti del passato, ma è così. Ho seguito i due passaggi ascoltando lui e la nuvola di fantasmatiche dichiarazioni che ululano quello che avrebbe dovuto esserci, o non esserci, nel discorso di Giuseppe Conte.
Un discorso passato agli ultravioletti, al laser, alla critica formale del linguaggio. Intanto, sullo sfondo, una persistente, continua, infamante allusione: “Co nt e parla dicendo quello che vogliono Di Maio e Salvini, è telecomandato”.
Così ascoltare i guru dell’informazione, che hanno tirato fuori i loro grossi calibri per l’occasione, signi- fica trovarsi di fronte a un paradosso davvero spettacolare: loro dicono implicitamente: “Conte è telecomandato da Salvini e Di Maio, invece dovrebbe dire quello che vogliamo noi, che sappiamo le cose, che abbiamo una nostra rappresentante al Bilderberg, che rappresentiamo da moltissimi anni acriticamente chi ha servitole banche e la finanza sino a ieri. Ma noi continuiamo e continueremo a farlo, nei nostri talk show”. Quelle sceneggiature rappresentano uno spazio virtuale per il telespettatore, dove chi vuole può sentirsi parte di quell’e- norme Bilderberg allargato che i tromboni di quarto e quinto potere hanno inscenato.
Perché arrischiarsi a essere così paradossali? È semplice, sono i rappresentanti di quell’illusorio salotto buono del pensiero unico che ha tanto lavorato perché i diritti dei cittadini e la sovranità del popolo italiano fossero gradualmente storpiati, volti al basso, da una nuova cultura di sinistra… quella che io chiamo sinistra frou frou.
Ed è questo il cuore del mio messaggio: oggi le marionette della finanza sono in minoranza parlamentare, ma continuano a essere maggioranza mediatica, il mio blog è una delle isolette di quel piccolo arcipelago che ne vuole ospitare i dissidenti (come Diego Fusaro, Massimo Fini ecc.).
In conclusione: tutti stanno cercando di marionettizzare Conte, persino quelli che accusano gli altri di farlo. Per me, invece, è chiaro che lui sta semplicemente prendendo il suo posto in una istituzione che è stata in pessime mani per oltre 20 anni. Non riusciranno a far dimenticare agli italiani che questo governo è il primo segno di un cambiamento molto profondo, quello dei tipi umani che governeranno il Paese: la pazienza e il bon ton di Giuseppe Conte li illudono di riuscirci soltanto perché non si abbassa a smascherarli.