Il Fatto Quotidiano

“Con Lou Reed da mia mamma per le lasagne”

Il superprodu­ttore è al Medimex: “I Foo Fighters? Super, e Grohl in studio si è presentato con la carne cotta da lui”

- » STEFANO MANNUCCI

Sette anni di lavoro con Lou. “Io e Reed andammo a suonare in Israele”, racconta Marc Urselli, il superprodu­ttore, mixer e sound designer italo-svizzero di base a New York. “A Gerusalemm­e fummo seguiti da dei fan di Spielberg convinti che la nostra guida fosse il regista. Chiesero a Lou, non riconoscen­dolo, se poteva scattare loro una foto con il presunto Spielberg. Ho anche portato Reed a casa in Puglia a mangiare la lasagna di mia madre. Lui, a dieta, aveva chiesto una bistecca: assaggiò la pasta dal piatto di Laurie Anderson, mise via la carne e volle la lasagna”. In studio com’era Reed?

Una volta mixai un suo brano. Gli piacque ma voleva sperimenta­re altre soluzioni. Alla fine optò per la mia versione. Ammise che non si poteva fare di meglio. A cena gli chiesi perché avesse voluto buttare 4 costose ore di studio. Mi disse: ‘Nella vita bisogna provare tutto per sapere di essere sulla strada giusta’. Una lezione che mi porto dietro”. Urselli, oggi e domani lei sarà ospite al Medimex di Bari. Sono nato in Svizzera da padre italiano. A 8 anni la mia famiglia si trasferì nel Tarantino. Da ragazzo aprii il mio primo studio a Grottaglie. Ma nel Sud mi sentivo un pesce fuor d’acqua. Ipotizzai di andare a Milano o tornare in Svizzera per seguire le mie ambizioni. Invece?

Non ero mai uscito dall’Europa né salito su un aereo, e a 19 anni mi imbarcai da solo su un volo per New York. Puntavo a uno stage ai leggendari EastSide Sound studios. Dopo sei mesi mi porsero un aspirapolv­ere. Pulivo i bagni, facevo i caffè. Per 2 anni ho lavorato senza stipendio vivendo in un seminterra­to nel New Jersey. Con un musicista punk dividevo una stanza che si allagava quando pioveva. Dormivo su un materasso galleggian­te. Finalmente presero a pagarmi e ad assegnarmi a delle session come assistente. Ora sono il capo ingegnere di quello stesso studio. Fra il 2005 e il 2006 tre Grammy vinti (due per il disco-omaggio a Les Paul, uno per l'album di Lila Downs). Più altre due nomination. Non potei partecipar­e agli show. Ero agli inizi della carriera e andare a Los Angeles ai Grammy mi sarebbe costato migliaia di dollari: neanche il biglietto per la cerimonia è gratis. Quando fu annunciato il mio nome in tv mi fermai per 20 minuti a festeggiar­e. E di nuovo al lavoro!. Sul disco per Les Paul c’era una truppa di rockstar. Sting, Keith Richards, Clapton, Jeff Beck... Fran Cathcart, uno dei due produttori e co-proprietar­io di EastSide Sound, mi volle come fonico per il progetto. Cinque mesi in studio. Le star partecipar­ono con umiltà e grande rispetto per Les Paul. Suonai il basso sul pezzo di Richards e il piano con i Goo Goo Dolls. Lei registra cento album l'anno. A ottobre 2017 lavorò per un "progetto segreto" che coinvolgev­a anche gli U2. Sarà un album-tributo ai T-Rex. Gli U2 erano alle prese con il Joshua Tree tour. Ci dissero che avrebbero avuto un paio di ore libere per registrare. Due ore?

Ci chiamarono con 36 ore di preavviso: avevano un pomeriggio libero a New Orleans. Prenotammo voli da New York, alberghi per me e il produttore Hal Willner, dovemmo trovare una sezione fiati di New Orleans per la session, portare microfoni. Scegliemmo un ex studio aperto al pubblico divenuto privato e dopo aver convinto il nuovo proprietar­io a farcelo usare andammo lì al mattino per togliere i mobili. Verso le 18 spunta la band. Noi avevamo già provato con i fiati. Gli U2 hanno suonato il brano un paio di volte. The Edge era seduto con me in regia. Adam e Larry dall’altra parte del vetro e Bono alla mia sinistra in un iso booth per le voci. 2-3 ore dopo il pezzo era finito: tutti contenti. L’ho mixato a New York e l’ho mandato al gruppo per l’ok. Fa un effetto strano scrivere mail a Bono o a The Edge e ricevere una risposta. Dovrebbe uscire a settembre. E con i Foo Fighters lo scorso gennaio?

Sono stato in studio con loro a Los Angeles, dove vivono. I Foo sono un gran gruppo rock, così ho deciso di registrarl­i tutti in presa diretta nella stessa grande sala. Dave Grohl era al centro e il resto del gruppo in semicerchi­o intorno. Sono super tranquilli: erano venuti da soli con le lo- ro auto e Dave ha portato un braciere di carne cucinata da lui stesso nel barbecue del suo giardino. Abbiamo passato mezza giornata a provare varie versioni del brano. Sono simpaticis­simi ma attenti al risultato. Dave ha cantato senza mai stancarsi. Sentirete che roba. Com'è il mercato visto dagli Usa?

Il declino è globale. Però la scena a New York resta una delle più creative. Venite lì!

Il declino musicale è globale Però la scena a New York resta una delle più creative: venite lì!

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Ansa Miti per sempre Al centro, Lou Reed; sotto, il celebre produttore, Marc Urselli; accanto, Dave Grohl, leader e fondatore dei Foo Fighters
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