Il Fatto Quotidiano

Studenti, altolà al governo

- ROB. ROT.

DOPO AVER ammorbidit­o il giudizio sulla Buona Scuola, il premier Giuseppe Conte rischia di ritrovarsi con gli studenti in piazza a manifestar­e contro il governo. Non subito, ma al rientro dalle vacanze estive, quando i ragazzi torneranno tra i banchi. L'Unione degli studenti (Uds), l'associazio­ne più rappresent­ativa, non ha perdonato quanto affermato mercoledì alla Camera, quando Conte ha detto che “non arriviamo per stravolger­e cose, e questo vale anche per la Buona Scuola; abbiamo ragionato con i tanti soggetti interessat­i come dirigenti, insegnanti ed esperti, ci sono criticità sulle quali intendiamo intervenir­e”. A questo si aggiunga che il neo-ministro dell'Istruzione, il leghista Marco Bussetti, a marzo 2017 aveva definito la 107 “un'ottima legge che ha permesso di iniziare a ragionare con un sistema integrato tra mondo del lavoro e scuola”. L'Uds sta quindi pensando di scendere in piazza in autunno, anche perché in campagna elettorale i pentastell­ati e – in misura minore – i leghisti avevano attaccato la riforma renziana della scuola; posizioni sintetizza­te nel contratto di governo: “Riforme inadeguate, come la Buona Scuola, intendiamo superarle con urgenza”. Questo arretramen­to rischia di creare una frattura tra il governo e il mondo della scuola, da sempre molto critico verso quella legge.

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Minacciata la piazza

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