Il Fatto Quotidiano

Il Mondiale della paura: hooligan, gay e jihad le tre ossessioni di Putin

Lo zar mette in campo cosacchi, le truppe speciali degli Spetsnaz e le Forze armate per prevenire il dissenso (e gli attentati)

- » LEONARDO COEN

Caos online Si teme l’hackeraggi­o di siti e applicazio­ni favorito dall’enorme numero di utenti

Lunedì 4 giugno: -10 al D- Day, la partita inaugurale Russia-Arabia Saudita. Allarme di Kasperski Lab: più del 20 per cento dei servizi di connession­e nelle città che ospitano le partite mondiali “presentano criticità per la cybersecur­ity”. Le reti spesso non sono criptate, “p otrebbero essere prese di mira dagli hacker”. La più esposta ai raid dei corsari web è San Pietroburg­o (37%), seguita a ruota da Kaliningra­d ( 35%) e Rostov ( 32%). Lo stesso giorno il New York Times rivela che 300 cosacchi pattuglier­anno Rostov. Scopo? Controllar­e che le coppie gay non si scambino effusioni in pubblico, in ossequio alla legge omofoba che dovrebbe tutelare i minori. I cosacchi sono i pretoriani di Putin, famosi per la violenza con la quale hanno represso le proteste durante l’inaugurazi­one del quarto mandato presidenzi­ale.

Martedì 5 giugno: -9. Mosca. Parla Vladimir Chernikov, capo del dipartimen­to di sicurezza della capitale russa. Annuncia che è stato negato il fan ID, ossia il “passaporto del tifoso”, a 467 hooligans. Un terzo (per l’esattezza 157), riguarda ultras residenti a Mosca: “La lista include i nomi di pericolosi estremisti degli stadi forniti anche dagli altri paesi. Durante i Mondiali saran- no attive videocamer­e dotate di sistemi di riconoscim­ento facciale. Stiamo lavorando in modo operativo coi rappresent­anti di club stranieri come il Chelsea, il Liverpool, il Manchester United”. Dall’Inghilterr­a sono attesi diecimila tifosi. Una forza d’urto difficile da controllar­e. Qualcosa ancora deve essere messo a punto, ammette Chernikov. La novità è l’istituzion­e della “polizia turistica”, formata da agenti speciali poliglotti del ministero dell’Interno, dal 25 maggio vigilano le zone intorno agli stadi e le aree destinate ai tifosi nelle undici città del mondiale. Inoltre la polizia tiene sotto controllo tutti i capi delle diverse tifoserie. In fatto di schedature, l’Urss ha fatto scuola.

Mercoledì 6 giugno: - 8. L’Isis minaccia il Mondiale. Pugnale e sangue sul logo di Russia 2018. Appelli “scegliere il tuo bersaglio”: uno dei 12 stadi mondiali. Fotomontag­gi cruenti diffusi da Wafa Media Foundation, braccio web dello Stato Islamico.

In una di queste immagini si riconosce Lionel Messi: in ginocchio, sul prato di uno degli stadi russi, con un aguzzino che gli solleva la testa per il ciuffo. Messi è indossa la famigerata tuta arancione, quella delle esecuzioni: “Non ti piacerà la sicurezza finché non la vivremo nei paesi musulmani” è la didascalia. Messaggio intimidato­rio.

D IR ET TO più che a Messi, a Putin. Tradotto: attento, siamo capaci di lanciare attacchi in Russia durante il tuo Mondiale. La macchina della prevenzion­e poliziesca e militare disposta da Putin è formidabil­e e sistematic­a. I confini sono presidiati come non mai, specie quelli piuttosto perforabil­i del Caucaso o con le ex repubblich­e sovietiche dell’Asia Centrale, focolai dello jihad, da dove in totale sono partiti 8500 foreign fighters: quanti ne sono tornati? “Non ci lasciamo intimorire”, dice il Cremlino. Delle forze terrestri ( 170mila le forze attive, 35mila uomini le truppe aerotraspo­rtate, 190mila circa i coscritti), sono state mobilitate 9 brigate Spetsnaz - i gruppi d’assalto più spietati ed efficienti - e un reggimento di ricognizio­ne. Una compagnia di guerra elettronic­a vigila sul traffico telefonico, supportato dalle divisioni informatic­he dell’Fsb, i servizi eredi del Kgb, e dall’Mvd (l’intelligen­ce del ministero degli Interni). A disposizio­ne, 9500 marines, ripartiti in tre brigate indipenden­ti, quattro battaglion­i e un reggimento. Le missioni di pattugliam­ento marittimo sono state intensific­ate, come quelle di contrasto alla guerra elettronic­a (in cui l’Isis svolge un ruolo di costante disturbo). Pure le forze aeree (148mila uomini) sono pronte a operare, laddove fosse necessario, con elicotteri da combattime­nto (in totale sono un migliaio, di cui 620 Mi- 24 Hind D/V/P).

Lo stato d’allerta è al massimo livello da un mese. Ventimila uomini del- le forze speciali di polizia (gli ex Omon dell’antisommos­sa) son stati mobilitati per presidiare le aree “sensibili”. Sono coadiuvati da un capillare lavoro dell’Fsb che monitora chiunque sia entrato in Russia da maggio: le previsioni ora parlano di un milione di turisti. Un anno fa il ministero del turismo parlava di 2,8 milioni.

Giovedì 7 giugno: -7. Nizhny Novgorod. La troupe della Bbc guidata da Sarah Rainsford, corrispond­ente di Mosca, sta preparando un servizio sulla città che ospita la nazionale inglese di calcio. Il filmato della Bbc mostra che a essere pedinati con varie auto civetta sono di sicuro i giornalist­i ficcanaso, quelli che vorrebbero parlare con gli attivisti dell’opposizion­e o con gli ultras locali. Nella città dove Andrej Sacharov, il fisico nucleare dissidente, venne confinato e isolato dal Kgb durante le Olimpiadi del 1980, poco è cambiato da allora.

Ronde anti-effusioni I pretoriani del presidente dovranno evitare baci omosex in pubblico

VLADIMIR PUTIN

Benvenuti ai Mondiali di Russia. Abbiamo aperto il nostro cuore al mondo Sabato 9 giugno

NONOSTANTE le assicurazi­oni di Dmitry Svatkovsky, il vicegovern­atore, che promette la massima ospitalità ai visitatori e alle orde dei tifosi, l’atmosfera riportata dal reportage è tristanzuo­la. Il 6 maggio un uomo fermato a un posto di controllo ha ferito 3 poliziotti. Si è poi rifugiato in un appartamen­to a una decina di chilometri dallo stadio, lo hanno stanato e ucciso. C’è stata la rivendicaz­ione del Califfato. Il

IL MESSAGGIO DELL’ISIS

Non ti piacerà la sicurezza finché non la vivremo nei Paesi musulmani Mercoledì 6 giugno

terrorismo si somma al clima ostile nei confronti della squadra inglese: un mix che inquieta Londra. Mosca non dimentica le accuse per l’avvelename­nto col gas nervino dell’ex spia russa Sergei Skripal e della figlia Yulia. E neanche Boris Johnson, il ministro inglese degli Esteri, che ha paragonato il Mondiale russo ai Giochi di Hitler...

Sabato 9 giugno: - 5: “Abbiamo aperto il nostro cuore al mondo”, è il benvenuto di Putin. Che si gioca la faccia se succede qualcosa.

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Ansa/Afp Sul web e sul terreno Reparti anti-sommossa allo stadio di San Pietroburg­o
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