Il Fatto Quotidiano

La fede e la condivisio­ne del Signore costituisc­ono la comunità cristiana

NESSUN ALTRO VALORE I discepoli si staccano e costituisc­ono la vera nuova famiglia di Gesù: “Chi fa la volontà di Dio è per me fratello, sorella e madre”

- » DON FRANCESCO BRUGNARO* *Arcivescov­o di Camerino – San Severino Marche

In quel tempo, Gesù entrò in una casa e di nuovo si radunò una folla, tanto che non potevano neppure mangiare. Allora i suoi, sentito questo, uscirono per andare a prenderlo; dicevano infatti: “È fuori di sé”. Gli scribi, che erano scesi da Gerusalemm­e, dicevano: “Costui è posseduto da Beelzebùl e scaccia i demòni per mezzo del capo dei demòni”. Ma egli li chiamò e con parabole diceva loro: “Come può Satana scacciare Satana? Se un Regno è diviso in se stesso, quel Regno non potrà restare in piedi; se una casa è divisa in se stessa, quella casa non potrà restare in piedi. Anche Satana, se si ribella contro se stesso ed è diviso, non può restare in piedi, ma è finito. Nessuno può entrare nella casa di un uomo forte e rapire i suoi beni, se prima non lo lega. Soltanto allora potrà saccheggia­rgli la casa. In verità io vi dico: tutto sarà perdonato ai figli degli uomini, i peccati e anche tutte le bestemmie che diranno; ma chi avrà bestemmiat­o contro lo Spirito Santo non sarà perdonato in eterno: è reo di colpa eterna”. Poiché dicevano: “È posseduto da uno spirito impuro”. Giunsero sua madre e i suoi fratelli e, stando fuori, mandarono a chiamarlo. Attorno a lui era seduta una folla, e gli dissero: “Ecco, tua madre, i tuoi fratelli e le tue sorelle stanno fuori e ti cercano”. Ma egli rispose loro: “Chi è mia madre e chi sono i miei fratel- li?”. Girando lo sguardo su quelli che erano seduti attorno a lui, disse: “Ecco mia madre e i miei fratelli! Perché chi fa la volontà di Dio, costui per me è fratello, sorella e madre” (Marco 3,20-35).

La pagina evangelica odierna è conclusiva di un capitolo molto articolato e vario. Una folla nume- rosa accorre da tutta la Palestina; dal gruppo di discepoli, Gesù ne sceglie 12 perché condividan­o il suo destino. Le parole e gli atti di Gesù preoccupan­o i parenti per il buon nome della famiglia, da Gerusalemm­e arriva la commission­e d’inchiesta degli scribi con l’accusa di magia. Gesù dà prova di muoversi con libertà imprevedib­ile,

meraviglio­sa e senza artifici in uno scenario confuso di gente che gli ruota attorno e lo ascolta, mentre la parentela e i teologi lo incastrano in una manovra a tenaglia per toglierlo di mezzo. Quelli del suo clan, per la seconda volta e ora con sua madre, escono per andare

a prenderlop­erché è fuori di sé. Come per gli scribi è posseduto da Beel

z eb ùl . Ma Gesù, con la sua pedagogia del dialogo, li chiamò vicino a sé e con la parabola della casa imprendibi­le perché custodita da un uomo forte, dimostra che la sua azione unifica la persona e che il bene da lui compiuto libera dalla potenza del maligno. Il nome del demonio è Divisore, come la sua opera! Forse, dietro alle domande degli scribi non c’è un amoroso desiderio di comunione nell’unità della verità. Ma Gesù è venuto per vincere la forza disgregatr­ice del male operato da Beelzebùl. La stessa distanza e opposizion­e le riscontria­mo

nell’approccio con i suoi: sua madre e i suoi fratelli, stando fuori, mandarono a chiamarlo. Anche le relazioni più profonde della famiglia, della propria casa sono segnate dal rifiuto di un dono che viene dall’Alto, fuori da ogni prevedibil­ità! Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli? Parole che sembrano dure anche verso Maria. Per Gesù non è la familiarit­à della parentela a favorire la comprensio­ne della Sua missione. Anche se la Vergine santissima all’angelo risponde ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola (Lc 1,38).

GESÙ, girando intorno lo sguardo, unisce folla, scribi, parenti, discepoli proponendo il suo nuovo criterio d’appartenen­za: il coraggioso cammino della fede. I discepoli si staccano e costituisc­ono la vera e nuova famiglia di Gesù. Egli non rigetta gli affetti famigliari, la dolcezza dell’amicizia. Lo Spirito San

to donerà per sempre alla sua Comunità questa consapevol­ezza: la fede e la condivisio­ne della vita del Signore Risorto costituisc­ono la vera comunità cristiana. Non ci sono altri legami: Chi fa la volontà di Dio, costui per me è fratello, sorella

e madre! Gesù non arretra, incoraggia nell’incertezza, guarisce da impediment­i ma, tra tanta solitudine, continua deciso il cammino.

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