Il Fatto Quotidiano

Parma, Whatsapp rovina la festa per la A

Inchiesta Figc Rischia di tornare in B per i messaggi dei suoi attaccanti ai difensori dello Spezia prima dell’ultima partita

- A. MAN.

C’è un messaggio Whatsapp di Emanuele Calaiò al difensore dello Spezia Filippo Da Col al centro dell’i nchiesta federale che mette in pericolo la favola del Parma, che il 18 maggio scorso ha agguantato la promozione diretta in Serie A. Un triplo salto mortale dall’inferno dei dilettanti in cui era precipitat­o dopo il fallimento del 2015.

La Procura federale ha sentito nei giorni scorsi Calaiò, attaccante di 36 anni che ha giocato a lungo al Napoli anche in A e il suo compagno Fabio Ceravolo, che aveva scritto a un altro difensore dello Spezia, Alberto Masi. Quest’ultimo era stato già sentito insieme a Da Col e a due dirigenti della società ligure, il team manager Leonar Pinto e l’amministra­tore delegato Luigi Micheli.

I messaggi tra i due del Parma e i due dello Spezia risalgono a quattro giorni prima della partita decisiva, vinta per 2-0 in trasferta contro una squadra che, come si dice, non aveva più niente da chiedere al campionato. Uno dei due difensori spezzini ha letto i messaggi nello spogliatoi­o e la società ha consigliat­o di consegnare tutto alla Procura Figc per evitare rischi di deferiment­o per omessa denuncia.

COSÌ HANNO fatto prima ancora del match che Masi, peraltro, non ha neanche giocato. Calaiò l’anno scorso era allo Spezia, quindi si rivolgeva a un suo ex compagno, peraltro molto più giovane di lui. Cosa gli ha scritto? “Messaggi con riferiment­o alla prestazion­e in difesa dello Spezia”, ha scritto la Gazzetta dello Sportieri. “Mi raccomando, non fare cazzate, non farmi male”, racconta qualcuno che ha letto la chat. Nulla di esplicito ma frasi suscettibi­li di interpreta­zioni diverse.

La partitasi è svolta in un clima di tensione perché i tifosi spezzini non amano i rivali, con i quali un tempo erano gemellati. Il Parma è andato subito in vantaggio con Ceravolo, Alberto Gilardino dello Spezia ha sbagliato un rigore contro la sua ex squadra che poi, nel secondo tempo, ha raddoppiat­o. Nel frattempo il Frosinone ha pareggiato con il Foggia: così il Parma è salito di- rettamente in A, mentre i ciociari sono andati ai playoff.

DA LA SPEZIA fanno sapere che “non abbiamo denunciato nessuno, i nostri tesserati hanno fatto solo una segnalazio­ne come erano tenuti a fare”. Un comunicato del Parma, che come società è estranea ai fatti, assicura che il testo dei messaggi “non contiene alcun tipo di irregolari­tà o malizia, come già chiarito dai nostri tesserati e come siamo certi verrà accertato”. Ora la Procura dovrà decidere se archiviare o deferire i due. Il Parma rischia di tornare in B ma anche in caso di accertamen­to dell’illecito potrebbe cavarsela con una penalizzaz­ione nel prossimo campionato di A.

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LaPresse Al centro E. Calaiò

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