Il Fatto Quotidiano

Nomine: Di Maio non cede le Tlc alla Lega

Vertice tra i leader non sblocca l’impasse. Il grillino vuole avere telecomuni­cazioni ed editoria

- » MARCO FRANCHI

Iposti

di sottogover­no e quelli nelle grandi partecipat­e agitano il nuovo governo. L’unica novità, al momento, è che la strategica delega alle telecomuni­cazioni non andrà a un leghista - come ipotizzato nelle ultime ore - ma a un uomo scelto dai 5Stelle. È quanto filtrava ieri da fonti autorevoli proprio mentre si svolgeva il vertice sulle nomine a Palazzo Chigi tra Luigi Di Maio, Matteo Salvini e il premier Giuseppe Conte di ritorno dal G7 canadese.

INSOMMAla delega assai cara a Silvio Berlusconi e rilevante per i rapporti in seno a quello che fu il centrodest­ra è ancora in bilico. “Niente manuale Cencelli, cerchiamo le persone con la sensibilit­à più adattà”, ha spiegato Di Maio a In Mezz'ora (Rai3). In palio ci sono però tutti i posti da viceminist­ri e sottosegre­tari. Ma il vertice convocato nel tardo pomeriggio, alla presenza anche di Giancarlo Giorgetti, non è risolutivo e solo da martedì tutte le caselle dei dicasteri avranno un volto, un nome e un cognome.

A Giorgetti, s o t to s e g r e ta r i o leghista a Palazzo Chigi dovreb- be andare quella al Cipe. Tlc, Editoria e Servizi sono al centro di un braccio di ferro sotterrane­o tra M5S e Lega, con Di Maio che vorrebbe tenere per i 5Stelle le prime due, proponendo il senatore pentastell­ato Primo Di Nicola per l’editoria. I servizi potrebbero andare al premier Conte (mentre il vertice del Copasir, la commission­e che vigila sui servizi andrà al Pd, con in pole Lorenzo Guerini, o a Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia).

Al M5S spetterann­o circa 25 tra viceminist­ri e sottosegre­tari, poco meno di venti andranno invece alla Lega. Al Tesoro sono in corsa i 5 Stelle Laura Castelli (come viceminist­ro) e Stefano Buffagni, ai quali potrebbe accompagna­rsi il leghista Massimo Garavaglia.

Al Mise-Lavoro, in quota Lega si fa avanti Alberto Brambilla, “mente” della proposta sulle pensioni del Carroccio mentre alla Farnesina è salda la candidatur­a di Emanuela Del Re, proposta dal M5S come ministro degli Esteri prima del voto. Nicola Molteni o Stefano Candiani della Lega potrebbero fare da vice al Viminale, il leghista ligure Edorardo Rixi è in pole per i Trasporti, i 5 Stelle Nunzia Catalfo e Luca Frusone so- no in corsa come vice di Di Maio ed Elisabetta Trenta, alla Difesa.

IN BALLOci sono anche le nomine a Cassa depositi e prestiti. La presidenza è già opzionata dalle Fondazioni azionista, che hanno indicato Massimo Tononi, ex Mps e Goldman Sachs. Per l’amministra­tore delegatose­mbrerebber­o in pole Massimo Sarmi (in quota Lega) e dell’attuale Cfo Fabrizio Palermo (M5s). Quest’ultimo, per risolvere l’impasse, potrebbe essere promosso a direttore generale. In questo modo i 5Stelle otterrebbe­ro la nomina del direttore generale del Tesoro.

Spartizion­e

A M5s andranno 25 tra viceminist­ri e sottosegre­tari, poco meno di 20 alla Lega. Stallo anche su Cdp

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Ansa Candidati e poltrone Laura Castelli (Economia), Alberto Brambilla (Mise), Massimo Sarmi (Cdp)
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