Comunali, sale l’affluenza. Pd furioso col leader leghista che rompe il silenzio
Il centrosinistra rischia la debacle
IUno
strappo al bon ton istituzionale che manda su tutte le furie il Pd e le opposizioni. Il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha invitato ieri i cittadini a votare il suo partito, la Lega, rompendo il silenzio elettorale (“un segnale anche a giornalistoni e rosiconi che pensano che in 7 giorni risolvevamo i guai d 7 anni di governi del Pd”).Idem,f urio si, ne hanno chiesto le dimissioni. Ma il leader del Carroccio si gioca il tutto per tutto alle elezioni comunali anche per puntellare la leadership nel governo (da qui anche l’apertura dello scontro sui migranti).
Alle 19 di ieri l’affluenza registrava un incremento, dopo anni di flessione, passando dal 40,03% al 44,05. Il primo voto dall’insendiamento del nuovo governo ha coinvolto 7 milioni di italiani in 761 comuni; 109 hanno più di 15.000 abitanti e 20 sono capoluoghi di provincia. Il voto interessa 17 Regioni.
I seggi si sono chiusi alle 23, lo spoglio è iniziato nella notte. L’attenzione maggiore è sulla Toscana, dove il centrosinistra si gioca la guida delle roccaforti “rosse” di Massa, Pisa e soprattutto della Siena del Montepaschi (non c’è il candidato del M5s). In Emilia Romagna il centrosinistra teme di perdere Imola (dove governa da oltre 70 anni). Soffia il vento leghista in Veneto, dove centrosinistra rischia di perdere anche Vicenza, colpita dalle vicende della banca popolare (non c’è il candidato M5s) e Treviso.