Il Fatto Quotidiano

I filo-curdi: “Liberate il nostro Mandela Poi attenti ai brogli”

- RO. ZUN.

ficialment­e alleanze pre-elettorali. In questo modo tutti i singoli partiti che compongono le alleanze, potranno entrare nell’Aula anche se singolarme­nte non avranno raggiunto la soglia di sbarrament­o monstre del 10%, pur conservand­o i loro seggi che altrimenti andrebbero al primo partito.

Demirtas, il “Mandela curdo”, verrà liberato almeno temporanea­mente per tenere gli ultimi comizi dell’Hdp oppure resterà in carcere? Posso dire che Demirtas, dopo un anno e mezzo, è ancora in regime di carcerazio­ne preventiva. Una vergogna. Nessun giudice lo ha processato e condannato. Lui e altri otto deputati del nostro partito sono stati presi in ostaggio da Erdogan con lo scopo di abbattere il nostro partito e i nostri sostenitor­i. Il processo contro di lui è una presa in giro della giustizia. Alla fine uno dei giudici del tribunale ha rifiutato di prendere parte alla decisione di tenerlo ancora in prigione. Tuttavia, dal momento che è ostaggio politico, Erdogan potrebbe consentire la sua liberazion­e se sarà convinto che la liberazion­e di Demirtas potrebbe fargli ottenere qualche voto extra dei curdi o se non sarà in grado di resistere alle pressioni internazio­nali e interne per liberare il suo avversario. È una vergogna per l’Europa, per Macron, May, Merkel e ora il vostro Conte, che trovano in Tayyip Erdogan un socio in affari e un alleato.

Entrerete in Parlamento?

I sondaggi ci danno sopra la soglia, al 12%. Ma sappiamo quanto in Turchia i brogli elettorali siano frequenti.

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