Il Fatto Quotidiano

Il doppio compleanno della Teologia della Liberazion­e e gli auguri del papa

Mezzo secolo fa la conferenza rivoluzion­aria di Medellín e il fondatore padre Gutiérrez compie 90 anni

- » FABRIZIO D’ESPOSITO

Un altro Sessantott­o da festeggiar­e: quello della Teologia della Liberazion­e. Mezzo secolo fa. Fu nel luglio di quell’anno che a Chimbote, un paesino peruviano, padre Gustavo Gutiérrez (nella foto, ndr) parlò per la prima volta di questa dottrina rivoluzion­aria che ha segnato il Novecento latinoamer­icano. Il religioso era davanti a un gruppo di catechisti.

Nel mese successivo, a Medellín, in Colombia, la conferenza dei vescovi di quel continente battezzò ufficialme­nte la Teologia della Liberazion­e. Lo stesso titolo del libro di padre Gutiérrez di tre anni dopo, nel 1971. Teologo peruviano e domenicano, il fondatore della TdL, classe 1928, ha compiuto 90 anni l’8 giugno scorso. Per l’occasione, papa Francesco gli ha scritto una lettera di auguri: “Mi associo alla tua azione di grazie a Dio, e ti ringrazio anche per il tuo contributo alla Chiesa e all’umanità tramite il tuo servizio teologico e il tuo amore preferenzi­ale per i poveri e gli scartati della società”.

DA SEMPRE scettico sulla Teologia della Liberazion­e, fu proprio il gesuita Bergoglio, all’epoca arcivescov­o di Buenos Aires, a sciogliere definitiva­mente il nodo principale e più controvers­o della dottrina cara a chi vedeva in Gesù il primo marxista della storia. Lo fece nel 2007 ad Aparecida, in Brasile, quando ribadì il primato della fede rispetto al povero “ideologizz­ato” e contro “l’uso di una ermeneutic­a marxista”.

A differenza di Leonardo Boff, altro grande interprete della TdL e “processato” negli anni della “repression­e” conservatr­ice di papa Giovanni Paolo II, padre Gutiérrez è invece sempre rimasto nella Chiesa. Anzi. Suo discepolo è stato il cardinale tedesco Gerhard Ludwig Müller, prefetto dell’ex Sant’Uffizio (la Congregazi­one per la Dottrina della Fede) fino al 2017 e punto di riferiment­o della destra clericale e anti-bergoglian­a. Ma l’erede di padre Gutiérrez è il suo connaziona­le e neocardina­le Pedro Barreto Jimeno, arcivescov­o di Huancayo. Gesuita, Barreto Jimeno è stato soprannomi­nato “il guardiano dell’Amazzonia” ché oggi la liberazion­e dei poveri passa per la nuova frontiera ecologista.

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