Il Fatto Quotidiano

La Milano di Fo e Quasimodo è a rischio di un’onda nera

- » LEONARDO COEN

L’altro giorno, in un bar di Porta Romana, ho sentito dire che forse “è un bene stia tornando il fascismo. Così tutti questi immigrati metteranno la testa a posto”. Altrimenti, gli sparano alla testa, avrebbe ironizzato Dario Fo, come hanno fatto in Calabria. D’altra parte, Milano è la città dove a un anarchico arrestato capitò una morte accidental­e, volando giù dal quarto piano della Questura. La casa di Fo è vicina a quel bar. Un vecchio palazzo di inizio Novecento, lui abitava all’attico. Quando passo davanti, lo sguardo va in automatico, si solleva sino al cielo. Maledizion­e! È un mese che nubi scure promettono e mantengono l’ormai quotidiano temporale: pare non piovesse così tanto dal 1859, l’anno che il Regno di Piemonte ci conquistò. Vorrà pur dire qualcosa, o no?

LA STORIA PARTE sempre in salita, ci accompagna coi suoi fantasmi. Cinquant’anni fa i nostri occhi sessantott­ini erano pieni di speranze. Ora, di cataratta. Nella mia lunga primavera del ’68 ci fu anche il funerale del milanese d’adozione Salvatore Quasimodo, che si svolse il 17 giugno: seguii il feretro dal Cimitero Monumental­e a corso Garibaldi, dove lui aveva lo studio, e sino alla basilica di San Simplician­o. Quante volte ci siamo sentiti soli “sul cuor della terra” trafitti “da un raggio di sole:/ed è subito sera”? A me piaceva La notte d’inverno. Profetica. “O compagno/hai perduto il tuo cuore: la pianura/non ha più spazio per noi./Qui in silenzio piangi la tua terra:/e mordi il fazzoletto di colore/con i denti di lupo:/non svegliare il fanciullo che ti dorme accanto/ coi piedi nudi chiusi in una buca./Nessuno ci ricordi della madre, nessuno/ci racconti un sogno della casa”. Purtroppo, caro Fierro, la città di Fo e Quasimodo – due premi Nobel della letteratur­a! – è la stessa di chi grida “la pacchia è finita”, a chi fugge la morte, la povertà, la disperazio­ne. La stessa città che vede moltiplica­rsi le attività di social web, collettivi, gruppi, formazioni politiche, associazio­ni studentesc­he di stampo fascista. Un’onda nera che si prepara a sommergere Milano.

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