Nave in Spagna: e la prossima?
La linea dura del governo smuove Madrid, ma “una tantum”. L’Europa tace
■Il premier socialista Sánchez offre il porto di Valencia. Ma altre 1000 persone arrivano a Catania. Dopo lo strappo l’Italia proverà a ottenere concessioni al Consiglio europeo di giugno
Li attendono almeno tre giorni di navigazione. Forse quattro. Dipende dalle condizioni del mare. Tanto serve per raggiungere il porto di Valencia. Ieri, dopo uno stallo di oltre 24 ore, la nave Aquarius ha virato la prua verso la Spagna su proposta del premier Pedro Sánchez che si è detto pronto ad accogliere i 629 migranti a Valencia per “evitare una catastrofe umanitaria”. Ma l’imbarcazione della Ong tedesca Sos Mediterranée alle 23 di ieri non aveva ancora ricevuto alcuna indicazione né dalla Spagna né dalle autorità italiane ed è così rimasta ferma.
FERMA dove era stata bloccata domenica pomeriggio: in acque internazionali, in uno spazio di mare a 35 miglia nautiche a sud ovest della Sicilia e 27 miglia a est da Malta. Il governo della Valletta ieri ha ribadito il suo no ad accogliere i migranti e in tardo pomeriggio ha inviato alla Aquarius viveri e carburante in vista della traversata, mentre il Viminale ha offerto alla Ong di sbarcare bambini, donne incinta e persone più vulnerabili. La trattativa tra la Guardia Costiera e il capitano della nave è stata avviata nel primo pomeriggio e a tarda sera non era ancora conclusa.
La capacità della Aquarius è di 550 persone ma a bordo ce ne sono 629. Tra loro ci sono 88 donne (sette in stato di gravidanza) e 123 minori per lo più non accompagnati tra cui 11 bambini piccoli. “Fortunatamente non abbiamo un’emergenza medica al momento ma molti hanno bisogno di cure”, ha rassicurato il me- dico di Msf a bordo della nave, David Beversluis.
Almeno trenta migranti sono rimasti ustionati durante il salvataggio avvenuto sulle coste della Libia la notte di sabato e “abbiamo pazienti disidratati, una persona necessita probabilmente di un intervento chirurgico”, aggiunge Alessandro Porro, membro di Sos Mediterranée. Seppur sotto controllo “la situazione è molto delicata”.
Le persone “sono sempre più ansiose e disperate”, ha riferito Marco Bertotto, responsabile advocacy Msf. Ieri pomeriggio, quando i responsabili hanno comunicato ai migranti che non sarebbero sbarcati ma il viaggio proseguiva, un uomo ha tentato di buttarsi in acqua perché convinto che lo avrebbero riportato in Libia.
“Fino a quando non riceviamo indicazioni non possiamo né muoverci né fare valutazioni”, prosegue Bertotto. È evidente però che Valencia sia un porto troppo distante e“intraprendere un viaggio di 1300 chilometri equivale a riconoscere conclusi i soccorsi in mare”. È concreta però la possibilità che all’opzione Valencia sia trovata un’alternativa. “Tenteremo di trovarla”, garantisce Bertotto. “Appena avremo una comunicazione ufficiale ci riuniremo per valutare, in base al diritto internazionale e ai regolamenti, come poter agire al meglio per garantire il prima possibile una soluzione a queste 629 persone”. A prescindere dalle “difficoltà oggettive che un viaggio di tre o quattro giorni in queste condizioni comporta”, questo stallo è il “chiaro segnale di come si voglia mettere fine all’azione delle Ong: è impossibile ritenere di salvare vite umane per portarle poi via mare fino in Spagna, significa abbandonare le zone dove siamo necessari”.
LA ONG TEDESCA ha un’altra imbarcazione impegnata in acque internazionali di fronte alla Libia, la Sea Wacht 3. Ma “per il momento non è stata coinvolta in operazioni di ricerca e soccorso”, quindi non ha nessuno a bordo salvo l’equipaggio. “C'è una Ong tedesca che batte bandiera olandese che subirà la stessa garbata reazione da parte del governo italiano”, ha detto però Salvini. A differenza della nave Diciotti della Guardia costiera con a bordo 937 migranti e due cadaveri recuperati in sette diversi interventi di soccorso. Questi migranti sono stati salvati da mezzi militari o mercantili e non da navi umanitarie e l’imbarcazione è da ieri in navigazione verso il porto di Catania dove dovrebbe arrivare in giornata.
Abbiamo pazienti disidratati, una persona necessita probabilmente di un inter vento chirurgico
A. PORRO SOS MÉD