La Cei protesta un po’ e trasmette “l’attracco”
I vescoviTv2000 manda in onda in anticipo il documentario “Angeli del Mare”. Insulti a Ravasi per un tweet
Il capitano di Aquarius fa una esemplare manovra per accostare la nave al porto di Lampedusa, i volontari di Sos Mediterranée calano il ponte e i soccorritori aiutano i migranti più stremati dal viaggio in sospeso tra la vita e la morte, il naufragio e la salvezza, e devastati dai giorni nei campi libici. È accaduto ieri sera, ma soltanto in televisione. Perché Tv2000 – l’emittente dei vescovi, diretta da Paolo Ruffini – ha trasmesso una puntata del documentario “Angeli del mare” che ha ripreso per due settimane le operazioni nel Mediterraneo di imbarcazioni militari italiane e di numerose organiz- zazioni non governative, anche di Sos Mediterranée. Così la Conferenza episcopale ha replicato al blocco tra le acque maltesi e italiane di Aquarius, ordinato domenica dal ministro Matteo Salvini. Prodotto da Samarcanda Film, finanziato da Tv2000 e patrocinato dal Vaticano, il documentario era previsto in palinsesto per l’autunno, ma Ruffini ha deciso di anticipare la messa in onda.
IL PRIMO intervento del Vaticano è su Twitter, poche righe con una citazione rivisitata, il Vangelo di Matteo, la firma del cardinale Gianfrano Ravasi: “Ero straniero e non mi avete accolto”. Il presidente del Pontificio consiglio per la cultura viene subissato di critiche, riceve anche parecchi insulti. Il cardinale Francesco Montenegro, arcivescovo di Agrigento, responsabile Cei sui migranti e capo della Caritas, è il più severo con il governo: “Aquarius è una sconfitta per l’Italia. Questa volta, alla fine è andata bene. Ma la prossima volta? Che si fa? Si aspetta di volta in volta che un Paese si faccia generosamente avanti? Facciamo un bel sorteggio? Ma con la vita umana non si può giocare”.
MONSIGNOR Ambr ogio Spreafico, vescovo di Frosinone, ripete più o meno gli stessi concetti di Montenegro: “Sono esseri umani che noi abbiamo il dovere di accogliere, abbiamo il dovere di avere uno sguardo umano nei confronti dei profughi, lo dico da cristiano”. L’indignazione della Chiesa era prevedibile, ma per ora mancano le voci più autorevoli. In Vaticano si attende una risposta di papa Francesco e, tra i vescovi, una dichiarazione del presidente Gualtiero Bassetti e del segretario generale Nunzio Galantino. Questione di tempo e anche di diplomazia. Perché la Conferenza episcopale, a differenza del passato, non ha canali di dialogo avviato con l’esecutivo gialloverde, soprattutto con il ministro dell’Interno.
Creare uno scontro politico, che Salvini può convertire subito in propaganda elettorale (il caso Ravasi è emblematico), non serve a gestire il fenomeno epocale e complesso dell’emigrazione. Adesso occorre parlare al nuovo titolare del Viminale come è successo con Marco Minniti. Domani si riunisce la presidenza Cei, cinque vescovi – da Bassetti ai tre vice, fino a Galantino e alla coppia di sottosegretari – che di certo non possono ignorare il tema.
FRANCESCO MONTENEGRO
La prossima volta che si fa? Si aspetta che un Paese si faccia avanti? Facciamo un bel sorteggio? Ma con la vita umana non si può giocare!