Il Fatto Quotidiano

La Cei protesta un po’ e trasmette “l’attracco”

I vescoviTv2­000 manda in onda in anticipo il documentar­io “Angeli del Mare”. Insulti a Ravasi per un tweet

- » CARLO TECCE

Il capitano di Aquarius fa una esemplare manovra per accostare la nave al porto di Lampedusa, i volontari di Sos Mediterran­ée calano il ponte e i soccorrito­ri aiutano i migranti più stremati dal viaggio in sospeso tra la vita e la morte, il naufragio e la salvezza, e devastati dai giorni nei campi libici. È accaduto ieri sera, ma soltanto in television­e. Perché Tv2000 – l’emittente dei vescovi, diretta da Paolo Ruffini – ha trasmesso una puntata del documentar­io “Angeli del mare” che ha ripreso per due settimane le operazioni nel Mediterran­eo di imbarcazio­ni militari italiane e di numerose organiz- zazioni non governativ­e, anche di Sos Mediterran­ée. Così la Conferenza episcopale ha replicato al blocco tra le acque maltesi e italiane di Aquarius, ordinato domenica dal ministro Matteo Salvini. Prodotto da Samarcanda Film, finanziato da Tv2000 e patrocinat­o dal Vaticano, il documentar­io era previsto in palinsesto per l’autunno, ma Ruffini ha deciso di anticipare la messa in onda.

IL PRIMO intervento del Vaticano è su Twitter, poche righe con una citazione rivisitata, il Vangelo di Matteo, la firma del cardinale Gianfrano Ravasi: “Ero straniero e non mi avete accolto”. Il presidente del Pontificio consiglio per la cultura viene subissato di critiche, riceve anche parecchi insulti. Il cardinale Francesco Montenegro, arcivescov­o di Agrigento, responsabi­le Cei sui migranti e capo della Caritas, è il più severo con il governo: “Aquarius è una sconfitta per l’Italia. Questa volta, alla fine è andata bene. Ma la prossima volta? Che si fa? Si aspetta di volta in volta che un Paese si faccia generosame­nte avanti? Facciamo un bel sorteggio? Ma con la vita umana non si può giocare”.

MONSIGNOR Ambr ogio Spreafico, vescovo di Frosinone, ripete più o meno gli stessi concetti di Montenegro: “Sono esseri umani che noi abbiamo il dovere di accogliere, abbiamo il dovere di avere uno sguardo umano nei confronti dei profughi, lo dico da cristiano”. L’indignazio­ne della Chiesa era prevedibil­e, ma per ora mancano le voci più autorevoli. In Vaticano si attende una risposta di papa Francesco e, tra i vescovi, una dichiarazi­one del presidente Gualtiero Bassetti e del segretario generale Nunzio Galantino. Questione di tempo e anche di diplomazia. Perché la Conferenza episcopale, a differenza del passato, non ha canali di dialogo avviato con l’esecutivo gialloverd­e, soprattutt­o con il ministro dell’Interno.

Creare uno scontro politico, che Salvini può convertire subito in propaganda elettorale (il caso Ravasi è emblematic­o), non serve a gestire il fenomeno epocale e complesso dell’emigrazion­e. Adesso occorre parlare al nuovo titolare del Viminale come è successo con Marco Minniti. Domani si riunisce la presidenza Cei, cinque vescovi – da Bassetti ai tre vice, fino a Galantino e alla coppia di sottosegre­tari – che di certo non possono ignorare il tema.

FRANCESCO MONTENEGRO

La prossima volta che si fa? Si aspetta che un Paese si faccia avanti? Facciamo un bel sorteggio? Ma con la vita umana non si può giocare!

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Ansa Cardinale G. Ravasi
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