Il Pd è ancora vivo: perde, ma non tracolla
Del Bono si conferma a Brescia, sconfitta a Terni, Imola al ballottaggio
La
vittoria netta a Brescia, la sconfitta nella roccaforte di Terni e il ballottaggio in una delle città simbolo, Imola, danno la misura di come sia andata questa tornata elettorale per il Pd. Perde, ma non tracolla: il dato delle prime Amministrative dopo la débâcledel 4 marzo fa registrare un risultato meno negativo di quello temuto al Nazareno. “I dati sono incoraggianti perché rivelano come ci siano tante persone pronte a dare ancora fiducia al centrosinistra e al Pd”. Il commento alle Amministrative di Maurizio Martina, reggente dem, arriva durante una conferenza stampa convocata al partito quando è già pomeriggio.
L’atmosfera che si respira è una via di mezzo tra il sollievo e l’incredulità. Il centrosinistra mostra un tracollo rispetto alle comunali del 2013 (dal 41,7% del 2013 al 24,4% di domenica secondo Youtrend), ma in risalita rispetto al risultato negativo delle Politiche, sempre al netto della difficile comparabilità dei dati nel tempo e tra diverse elezioni.
Il Pd amministrava in 15 dei 20 capoluoghi di provincia al voto. Vince solo a Brescia e Trapani. Va al ballottaggio ( col centrodestra) in vantaggio a Massa, Siena, Ancona e Avellino ( trainato dalle civiche). Va al ballottaggio da secondo rispetto al centrodestra a
Pisa, Teramo, Brindisi, Sondrio. Al ballottaggio con i Cinque Stelle a Imola. Perde Catania, Terni, Vicenza, Treviso, Viterbo.
La vittoria più netta è quel- la di Brescia. Il sindaco uscente Emilio Del Bono vince al primo turno col 53,86% delle preferenze appoggiato dal Pd che sfiora il 35%. Segue l’azzurra Paola Villardi che si è fermata al 38,1% confermando la tendenza al rialzo della Lega (al 24,17%) nel centrodestra ( che avrebbe voluto presentare un candidato suo) e le difficoltà di Forza Italia ( al 7,56%). La compattezza della coalizione e la buona amministrazione vengono considerati in casa dem i motivi della vittoria. Non a caso, i complimenti per Delbono si sprecano.
Il Pd vince anche a Trapani: Giacomo Tranchida asfalta tutti col 70%. Ma sparisce il simbolo del Pd e sono 7 le liste in suo sostegno. Scende in campo per lui anche l’attuale assessore della giunta Musumeci Mimmo Turano, con la lista Trapani Tua.
A Terni il Pd passa da 17477 a 6336 voti. Nella città umbra la crisi economica pesa più che altrove, con le acciaierie in costante affanno: la giunta dem di Leopoldo Di Girolamo crollata con un anno di anticipo. Finita pure l’era del sin- daco Enzo Bianco a Catania, mentre per la prima volta il Pd è costretto al ballottaggio a Imola: Carmen Cappello, la candidata voluta dall’ex sindaco Manca, ora senatore, si è fermata al 42%. Il 24 giugno se la vedrà con Manuela Sangiorgi del Movimento 5 Stelle, che ha preso il 29,2%.
Tra i ballottaggi a rischio, quello delle roccaforti rosse. A Siena tra Bruno Valentini, che prende il 27,4%, e Luigi De Mossi del centrodestra, che raggiunge il 24,2%. Per la poltrona di Massa, il candidato dem Alessandro Volpi con il 33,9% sfida Francesco Persiani del centrodestra, che arriva al 28,02%, e quello di Pisa, dove Michele Conti (centrodestra) col 33,4% arriva al ballotttaggio davanti al dem Andrea Serfogli (32,2%).
AD ANCONA risultato buono: la sindaca uscente, Valeria Mancinelli va al ballottaggio con il 48% dei consensi contro Stefano Tombolini del centrodestra al 28,4% (sarà sostenuto anche dal Movimento). Infine, il Pd canta vittoria per il fatto che i 5 Stelle restano fuori dai ballottaggi per i 2 municipi di Roma al voto domenica. Gentiloni sintetizza: “Il Pd deve cambiare da cima a fondo, ma la notizia della sua morte era fortemente esagerata. C’è bisogno di alternativa”.
Trasformazioni A Trapani, il candidato dem è sostenuto pure da Musumeci Le roccaforti rosse in pericolo