Il Fatto Quotidiano

La grande paura azzurra: Forza Italia sta sparendo

Cannibaliz­zati La coalizione di centrodest­ra ormai è proprietà della Lega: distacchi imbarazzan­ti al Nord e nessuno crede a B.

- » GIANLUCA ROSELLI

La Lega va come un treno, e traina il centrodest­ra, mentre Forza Italia sprofonda sempre più, cannibaliz­zata da Matteo Salvini. Questo, in estrema sintesi, il dato politico di questo primo turno delle amministra­tive per quanto riguarda il centrodest­ra, che in generale va bene anche grazie al fallimento del M5S e alla tenuta senza gloria del Pd. Salvini può dirsi soddisfatt­o sia per il successo nei confronti dei pentastell­ati sia per quello, tutto interno, su Silvio Berlusconi.

PERCHÉ SE È VEROche il centrodest­ra a livello nazionale si attesta al 37,6% e al 43,1% nel Nord, è soprattutt­o merito del Carroccio, che aumenta a di- smisura i voti sopra il Po e nell’Italia centrale, specialmen­te nelle roccaforti rosse. Forza Italia dà filo da torcere alla Lega solo al Sud, come a Brindisi e Catania. Ma alcuni distacchi sono impression­anti: a Pisa, col centrodest­ra in vantaggio, la Lega è al 24% e FI al 3,5; a Sondrio, Lega al 15 e FI al 3; a Terni, Lega al 29 e FI al 9,5; a Treviso e Vicenza, città conquistat­e al primo turno, Carroccio a 19,4 e 15, azzurri al 3,6 e 5,2.

Per questo tra gli azzurri si evidenzia il successo della coalizione, senza scendere troppo nel dettaglio. “Il centrodest­ra unito si conferma la formula vincente”, twitta Mariastell­a Gelmini. “Siamo l’unica coalizione che può dare stabilità e governabil­ità”, osserva Maurizio Gasparri. “Il centrodest­ra è in ottima salute”, afferma Giovanni Toti. L’umore delle truppe, però, non si risolleva col buon risultato di un’alleanza a metà, che non prevede il governo nazionale. Anche se alcuni ce la mettono tutta a pensare positivo. “Questo turno amministra­tivo dimostra che la coalizione c’è ancora, che Forza Italia non è morta e che i suoi voti sono spalmati su tutto il territorio. Il voto, inoltre, ci restituisc­e un quadro sostan- zialmente bipolare, visto che i 5 Stelle si sono dimostrati ultronei, non pervenuti”, osserva Giorgio Mulè.

Detto questo, le percentua- li sono quel che sono. E nemmeno la svolta di rinnovamen­to annunciata da Silvio Berlusconi riesce a risollevar­e il morale, ma semmai mette in fibrillazi­one i big.

DALLE PAGINE del Corriere, infatti, il leader annuncia “l’apertura di una stagione nuova”, spiegando che “al mio fianco avrò un vicepresid­ente, un comitato esecutivo, un coordinato­re nazionale e una consulta del presidente”. L’idea della svolta è maturata dopo il 4 marzo. “I tempi della politica hanno imposto un’accelerazi­one. Dobbiamo muoverci”, sottolinea Mulè. In altre stanze del partito l’annuncio non provoca eccessivi entusiasmi. “Quante volte negli ultimi anni abbiamo sentito Berlusconi annunciare co- se del genere? Ma poi…? Ora è una scelta obbligata, se stiamo fermi moriamo, non teniamo più nemmeno quell’8% che serve a far rieleggere i fedelissim­i. Ci vorrebbe un coordinato­re vero, alla Scajola, mentre, per nemesi, Scajola ce l’abbiamo pure contro”, ragiona un forzista che vuole restare anonimo.

Giorgia Meloni, intanto, esulta per il risultato di FdI e Salvini gongola: “Siamo andati forte e abbiamo guidato la coalizione. Spero che anche gli alleati godano di buona salute”, dice. E, se annuncia che non ci saranno apparentam­enti col M5S, nei ballottagg­i è a quei voti che punta: “Faremo un appello agli elettori”, sottolinea il ministro dell’Interno. E c’è da credergli.

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Ansa Riabilitat­o Silvio Berlusconi

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