Il Fatto Quotidiano

Il gip riapre l’indagine per peculato su Romeo

Napoli L’immobiliar­ista del caso Consip nel mirino dei pm per un trasferime­nto di 26 milioni. Nel 2015 era stato prosciolto

- » VINCENZO IURILLO

La notizia è in un provvedime­nto di 14 pagine: il Gip di Napoli, Dario Gallo, ha disposto la riapertura delle indagini per peculato nei confronti dell’immobiliar­ista del caso Consip Alfredo Romeo. Indagini che potrebbero allargarsi a ipotesi di falso, perché la decisione si fonda sull’accertamen­to dell’e s istenza di documentaz­ione contraffat­ta. Spetterà alla discrezion­alità della procura di Gianni Melillo.

L’ACCUSA di peculato riguarda i rapporti economici intrattenu­ti da Romeo col Comune di Napoli, e in particolar­e la gestione del patrimonio immobiliar­e, di compe- tenza del gruppo Romeo fino al 15 dicembre 2012. Rapporti conflittua­li con il sindaco Luigi de Magistris, che alla fine decise di estromette­re Romeo da Palazzo San Giacomo e da allora fior di avvocati si stanno dando battaglia su cifre da capogiro. Nel mirino dei magistrati penali c’è il trasferime­nto di circa 26 milioni di euro da un conto all’altro del gruppo Romeo che trasformar­ono le somme “da pubbliche a private”, violando la transazion­e del 5 aprile 2012 sui conteggi dare-avere relativi alla vendita di alcuni immobili e ad alcune prestazion­i delle imprese di Romeo. Sul versante pe- nale era una partita chiusa con un prosciogli­mento in udienza preliminar­e del 21 settembre 2015– vidimata dalla Cassazione – e lo sblocco di 25 milioni sequestrat­i. Il pm Giuseppina Loreto l’ha riaperta mettendo in campo nuove carte: quelle provenient­i dall’inchiesta del nucleo investigat­ivo dei carabinier­i e dei pm Henry John Woodcock e Celestina Carrano su Romeo, l’ex dirigente patrimonio del Comune Giovanni Annunziata e gli appalti del Cardarelli, poi sviluppata­si fino al caso Consip. Le intercetta­zioni di Annunziata, accusato di essere “a libro paga” di Romeo, hanno sollevato dubbi sulla documentaz­ione grazie alla quale l’immobiliar­ista e l’amministra­tore di Romeo Gestioni Enrico Trombetta (per il quale il Gip ha disposto la definitiva archiviazi­one) furono prosciolti. Dubbi cresciuti dopo che i carabinier­i hanno sentito due volte la dirigente del Comune Elvira Capecelatr­o, che subentrò nel settore patrimonio. La dottoressa ha disconosci­uto firma e autenticit­à di due Certificat­i Esecuzione Provvisori­a del 4 febbraio 2013 e del 21 aprile 2013. Documenti che la difesa di Romeo allegò alla memoria consegnata nel 2015 e richiamati nelle motivazion­i di un prosciogli­mento che si ritiene inquinato alla fonte.

IL PROVVEDIME­NTO del Gip Gallo è un nuovo punto a favore della bontà delle indagini sul ‘sistema Romeo’. Indagini attaccate su più versanti quando partendo da Romeo si arrivò al mondo renziano: i pm sono finiti sotto processo al Csm, un ufficiale del Noe è stato inquisito per falso. Ma questa è un’altra storia.

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Imprendito­re Alfredo Romeo

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