“INQUISITO COME GALILEO”
Prima uscita pubblica
Severo e immoto, testa e sguardo mai inclinati per due ore, il professore Paolo Savona ha un’alta, se non altissima, considerazione di se stesso e del suo rango di economista formatosi alla Banca d’Italia quando via Nazionale era un santuario divino di virtù e di scienza.
E così la sua mancata nomina a ministro dell’Economia, causa di una crisi istituzionale che poteva sfociare nell’impeachment del capo dello Stato nonché nelle elezioni anticipate a luglio, la sua mancata nomina, dicevamo, è paragonabile allo storico processo che subì Galileo Galilei. “Per fortuna oggi non si brucia più, mi è stata chiesta l’abiura per qualcosa che non ho mai detto. E se l’avessi fatta sarei al ministero dell’Economia. Poi uscendo avrei dovuto dire ‘eppure si muove’, come Galileo, ma non ci si comporta così”, dice Savona.
Associazione della stampa estera a Roma, in pieno centro. Il ministro degli Affari europei è alla sua prima uscita pubblica. Si presenta la sua autobiografia dal titolo solenne e chilometrico Come un incubo e come un sogno. Memorialia e Moralia di mezzo secolo di storia, per i tipi di Rubbettino.
Alle sei e mezzo del pomeriggio, Savona entra a fatica, circondato da telecamere e fotografi, e una voce di donna grida: “Ministro questo è il libro che ha spaventato il presidente della Repubblica?”. Di più. Un giornalista francese legge la fascetta aggiunta in questi giorni: “Il libro che ha fatto tremare l’Europa”. Savona risponde: “Non ho mai scritto questo”. Indi la soluzione dell’enigma. L’editore: “Sono stato io”.
Il parterre è tutto keynesiano, seppur con varie sfumature: con Savona ci sono Stefano Fassina e Giorgio La Malfa. Il libro contiene le ormai note frasi sulla dittatura nazista dell’euro e sulla possibilità di un piano B per uscirne. A questo punto, il ministro si scinde dallo studioso: “Ques to libro è stato chiuso il 31 dicembre 2017”.
Poi è successo quello che è successo e Savona da ministro “tecnico” che comunque “ubbidirà” alla politica, cioè al presidente del Consiglio e al governo, oggi dice che l’euro è addirittura “indispensabile” e che non esiste alcun piano B, senza però chiarire il nodo esposto nel libro. Il problema, semmai, è cambiare dall’interno la costruzione europea, nata malissimo nel 1992 “perché Carli (il suo maestro, ndr) pensava che i vincoli di Maastricht avrebbero messo ordine nel caos”. Savona Galileo ma anche Savona Ulisse, ché oggi non è più un “appestato”:“Ho attraversato Scilla e Cariddi, legato ad un palo, ascoltando le sirene. Ora sono e più sereno e sicuro”.