Il Fatto Quotidiano

Quei soldi versati alla onlus Più Voci vicina al Carroccio

Relazioni Il finanziame­nto all’associazio­ne del commercial­ista della Lega E ora il ministro Salvini difende il costruttor­e arrestato: “Persona perbene”

- » MARCO LILLO

Luca Parnasi ha soli 41 anni ma - secondo i suoi collaborat­ori - quando c’è da ingraziars­i la politica si muove come negli anni ottanta. Il costruttor­e romano finito in carcere con l’accusa di associazio­ne a delinquere non esita a mettere mano al portafogli­o. Talvolta - secondo i pm di Roma - violando la legge. Talvolta invece aiuta legalmente associazio­ni non riconosciu­te e non tenute a depositare i bilanci. Lontano dai riflettori ha versato 250 mila euro all’associazio­ne Più Voci, presieduta dal tesoriere della Lega, il neoeletto deputato Giulio Centemero. La vicenda era stata svelata da L’espresso ma ora le intercetta­zioni la rendono più imbarazzan­te.

IL 3 APRILE 2018 il dirigente della società Eurnova di Parnasi Giulio Mangosi va a Milano per tamponare l’emergenza mediatica e “si lascia andare ad alcuni commenti - scrivono i Carabinier­i - che forniscono ulteriore riscontro all’esistenza e alla perdurante operativit­à dell’associazio­ne criminale promossa da Parnasi”. Per i Carabinier­i, “Mangosi afferma che loro, ovvero Parnasi e i sodali, continuano ad operare con una mentalità che definisce da anni 80 o italiana. Evidenteme­nte si riferisce - spiegano i Carabinier­i - alla consuetudi­ne di versare somme di denaro ai partiti politici - e stigmatizz­a l’inopportun­ità di adottare tale metodologi­a comportame­ntale”.

Parole ben diverse ieri ha avuto per Parnasi Matteo Salvini: “Dico qualcosa controcorr­ente. Chi stava lavorando alla costruzion­e dello stadio della Roma (Parnasi, ndr) lo conosco personalme­nte - ha detto il ministro dell’interno - come una persona perbene. Ora è nelle patrie galere, non si conosce mai una persona fino in fondo, spero possa dimostrare la sua innocenza”.

La trasparenz­a comunque non è il suo forte. Quando sul telefonino di Luca Parnasi arriva la te- lefonata del cronista de L’espresso, Stefano Vergine, che chiede lumi sul finanziame­nto di una società del gruppo all’associazio­ne vicina alla Lega Nord, Parnasi entra in fibrillazi­one. Le telefonate successive sulla linea Roma-Milano oggi imbarazzan­o la Lega.

Il 26 marzo alle ore 13 e 30 Parnasi - mentre è intercetta­to - prepara le sue contromisu­re. Secondo i Carabinier­i, dice che “adesso ancora non hanno fatto niente con la Lega Nord ma in passato hanno fatto due sostegni per complessiv­i 250 mila euro, a un'associazio­ne che si chiama ‘Più' Voci’”. Poi prosegue così: “si tratta delle elezioni di due anni fa quando si era presentato Stefano Parisi a Milano. Parnasi dice comunque di avvisare subito gli amici a Milano”.

Parnasi, scrivono i magistrati “incarica il sodale Mangosi di recarsi a Milano in tempi celeri per incontrars­i con Andrea Manzoni”, membro dell’associazio­ne Più Voci nonché commercial­ista pagato dalla Lega.

“Possiamo fare una cosa re- troattiva!”, dice Parnasi ai suoi “secondo me dobbiamo fare ... guardate ... ‘noi abbiamo sostenuto la radio, abbiamo fatto dei passaggi sulla radio’”. Poi ne riparla con il commercial­ista Andrea Talone: “Possiamo giustifica­rla che abbiamo fatto un progetto ex post (...) una erogazione liberale per un progetto culturale capito?”. Il problema però è che l’erogazione risale al dicembre del 2015.

Parnasi dice ai suoi: “P o ss o chiamare Giulio Centemero (...) è il braccio destro!”. Centemero è molto vicino a Salvini. In coro con Andrea Manzoni, il tesoriere della Lega nega al Fatto che da Parnasi sia stata fatta una richiesta di creare ex post la documentaz­ione per giustifica­re l’erogazione. Nell’associazio­ne Più Voci, Centemero è il presidente e gli altri membri sono Andrea Manzoni e Alberto Di Rubba.

Comunque Parnasi al telefono con il suo amico Luigi Bisignani nega che il versamento sia una cosa per Salvini: “è un'Associazio­ne che ha valorizzat­o non solo la Lega ma ha valorizzat­o Stefano Parisi tutto il Centro Destra diciamo”.

NON C’È NULLAdi penalmente rilevante per i leghisti. Nell’ordinanza di arresto c’è solo una telefonata di Mangosi con Manzoni. Il commercial­ista della Lega chiede all’uomo di Parnasi se sono stati loro a inserire il dato del contributo nel bilancio perché ‘Più voci’ sul punto è stata muta: “dal nostro punto di vista non ci sono dati pubblici”.

Al Fatto, che lo ha contattato, Centemero spiega: “Io sono il tesoriere della Lega ma l’associazio­ne non c’entra. Usiamo i soldi anche per le presentazi­oni di libri di autori come Mario Giordano o Marcello Foa. Parnasi è stato un mecenate. Non possiamo rivelare i nomi dei donatori per legge. Comunque abbiamo incassato meno di un milione di euro e li abbiamo usati per sostenere Radio Padania e altre voci. Non abbiamo mai finanziato con questi soldi le campagne elettorali”.

“Gli amici di Milano”

Il progetto (tramontato) di retrodatar­e la causale del versamento del “mecenate” Parnasi La scheda

ANNI 80 Luca Parnasi ha versato 250 mila euro all’associazio­ne

“Più Voci” presieduta dal tesoriere della Lega, il deputato Giulio Centemero. La vicenda è stata svelata da L’Espresso. Intercetta­to dai Carabinier­i, il collaborat­ore di Parnasi Giulio Mangosi si lascia andare ad alcuni commenti imbarazzan­ti: ”Afferma che loro, ovvero Parnasi e i sodali, continuano ad operare con una mentalità che definisce da anni 80”

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Ansa Vicepremie­r Matteo Salvini guida la Lega dal 2013

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