Minniti catechizza il Pd “Sull’immigrazione possiamo reagire così”
Lezione a porte chiuse dell’ex ministro ai parlamentari: “Con la tensione l’esecutivo ha solo rinviato il problema”
Sconcerto e disorientamento. Dopo l’informativa di Matteo Salvini sulla nave Aquarius a Palazzo Madama, la reazione del Pd è questa. “Ma se l’Europa a questo punto si smuove, perché i porti non li abbiamo chiusi noi?”, si chiede un senatore dem. E in effetti, la difficoltà di quella che ieri in Aula era l’opposizione unica è palpabile. Perché Salvini sta facendo una politica in continuità con quella di Marco Minniti, il suo predecessore al Viminale. Per evitare il rischio afasia, ieri lo stesso Minniti ha tenuto un seminario alla Camera, nell’Aula dei gruppi, per i parlamentari Pd. Obiettivo: catechizzarli e dare la linea. In molti hanno preso appunti. La richiesta di qualche indicazione veniva da loro. E dunque, che ha detto Minniti? Prima di tutto, ha stigmatizzato il fatto che Salvini sta litigando con tutti. “Abbiamo litigato con Francia e Spagna, con la Germania temo siamo entrati in una tensione interna al loro governo: ne usciamo più deboli nei rapporti con i partner europei e la possibilità della riforma di Dublino si allontana”. Poi ha contestato il fatto che esista ancora un’emergenza sbarchi. E ha insistito sulla necessità di riprendere i rapporti con la Libia. Ha difeso anche la scelta di Malta di non accettare i migranti, perché non ha la capacità ricettiva necessaria. Non solo: ha sottolineato come l’asse con Viktor Orban abbia dei limiti, visto che lui di migranti non ne vuole ricollocare neanche uno.
Sulla questione chiusura dei porti, l’argomentazione resta vaga. Minniti si è riferito a “ragioni umanitarie” e al fatto che non è possibile a causa delle Convenzioni internazionali, se non in casi estremi. Eppure, la cosa l’aveva presa in considerazione. Il sotto-testo del seminario, comunque, assomiglia a una scommessa tutta da verificare: “Salvini ha segnato un punto tattico, ma il prosieguo della partita è tutto da vedere”.