LA MINACCIA-RISARCIMENTI CHE GIUSTIFICA IL CEMENTO
Il verbale di Berdini: col crescere del ruolo dell’avvocato mandato a Roma dai vertici M5S, tra gennaio e febbraio 2017, cambiò la linea della Giunta
Si è giocato tra gennaio e febbraio 2017, con la giunta di Virginia Raggi ancora sotto botta per l’arresto a dicembre dell’ex dirigente del Dipartimento Personale Raffaele Marra, il ribaltone nella partita sul progetto dello stadio dell’As Roma. L’orientamento prevalente tra i 5 Stelle era quello di stoppare anche l’iter autorizzativo dell’i mpianto del club giallorosso per le sue lacune urbanistiche.
I due ministri
“Ero sorpreso che a certe riunioni partecipassero pure Fraccaro e Bonafede”
A GENNAIO 2017 l’avvocato
Luca Lanzalone iniziò ad occuparsi del dossier su mandato della sindaca, senza però che l’incarico venisse mai formalizzato da parte del Campidoglio, per un parere contrario dell’avvocatura del Comune, come spiegano fonti vicine al sindaco. A parlare con i pm del ruolo di Lanzalone è Paolo Berdini, ex assessore all’Urbanistica, dimessosi proprio per contrasti sul progetto dello stadio. Interrogato il 31 maggio nell’ambito dell’inchiesta sullo stadio, l’urbanista parla anche della sua “sorpresa” nel vedere in alcune riunioni decisive la presenza degli allora deputati M5S Riccardo Fraccaro ed Alfonso Bonafede, oggi rispettivamente ministro della Funzione Pubblica e della Giustizia, estranei all’indagine.
“Lanzalone era stato chiamato come consulente per verificare la questione risarcitoria”, racconta Berdini, cioè per “valutare se in caso di annullamento della dichiarazione di pubblico interesse” il Comune avrebbe dovuto “risarcire i danni alla Roma o al gruppo Parnasi”. Un incarico quello di Lanzalone “che io non compresi”, spiega Berdini, perché “dei pareri sulla questione erano già stati formulati dall’avvocatura” del Campidoglio. In quel frangente, prosegue, “la posizione del Comune e del M5S era all’epoca contraria e io la condividevo perché ravvisavo moltissimi problemi urbanistici”. E anche lo studio Lanzalone, ricorda Berdini, “aveva formulato un parere molto argomentato favorevole alla posizione del Comune” in sui si sosteneva che né Parnasi né la Roma avrebbero potuto “avanzare pretese risarcitorie”.
POI LE COSE, con la crescita del ruolo di Lanzalone, cambiarono: l’avvocato “ha iniziato ad operare come fiduciario” della Raggi “occupandosi della gestione concreta dello stadio”. Arrivarono le prime aperture sul progetto: Berdini racconta di una telefonata in cui il vicesindaco Luca Bergamo parlava di “cercare una mediazione con la Roma”. Ne seguì un giro di riu- nioni in Campidoglio, alle quali parteciparono Raggi, assessori e consiglieri M5S, Lanzalone, il dg della Roma Mauro Baldissoni, Luca Parnasi e “solo ad alcune” Fraccaro e Bonafede: “Nelle riunioni non parlavamo più solo della questione risarcitoria”. Qui è arrivata la frattura: “Sono stato di fatto espropriato dalla mia funzione di assessore” e questa “è stata la ragione delle mie dimissioni”. Berdini lascia il 14 febbraio 2017, dieci giorni dopo arrival’accordo per un nuovo progetto con minori cubature.