Il Fatto Quotidiano

I migranti-schiavi nei campi chiamati “Giovedì” e “Venerdì”

Mediterran­eo La Aquarius naviga tra onde di 4 metri e cambia rotta verso Valencia. La Trentor (Usa) costretta ad abbandonar­e 12 cadaveri

- » ANDREA PALLADINO

Alla fine, in fondo al mare, è finita anche la pietà. Mentre la nave della Marina militare Usa Trenton aspettava davanti al porto di Augusta l’autorizzaz­ione per poter sbarcare i 40 naufraghi salvati il 12 giugno, la cronaca seguiva la sorte di dodici corpi. Migranti affogati tra le onde del Mediterran­eo centrale, mentre i motoscafi Usa raccogliev­ano i superstiti. Ieri era circolata la notizia che quei cadaveri fossero stati ributtati in mare dai militari statuniten­si, perché non c’erano celle refrigerat­e per conservarl­i.

ERA L’IMMAGINE terribile che riporta il discorso dei salvataggi e degli sbarchi all’essenziale, la lotta contro la morte che ha già colpito 792 vittime, solo nel 2018, sulla rotta verso il sud dell’Europa. Nel pomeriggio la flotta Usa ha chiarito: quei corpi non erano mai stati sulla nave Trenton, sempliceme­nte non erano stati recuperati durante l’azione di salvataggi­o. Messaggio twitter seguito dall’hashtag #Justthefac­t, appena i fatti.

In realtà era stata la stessa Marina militare di Washington a comunicare, il 12 giugno, che i dodici corpi erano in fase di recupero, dopo il salvataggi­o dei naufraghi (36 uomini, 4 donne, delle quali una incinta). Lo aveva fatto inviando un messaggio ufficiale alla Sea Watch 3, nave di una Ong tedesca presente nell’area di ricerca e soccorso delle acque tra la Libia e l’Italia. In quella stessa comunicazi­one avevano chiesto all’orga- nizzazione umanitaria di farsi carico dei 40 sopravviss­uti, avviando un nuovo empasse dopo il caso Aquarius. La Sea Watch aveva spiegato che era ben disponibil­e, ma che avrebbe potuto accogliere i migranti solo dopo aver ricevuto l’assegnazio­ne di un posto sicuro per lo sbarco nel raggio di 36 ore di navigazion­e. Andare fino in Spagna, in altre parole, era impossibil­e per la piccola nave. Nessuna risposta è mai arrivata dalle autorità italiane, che hanno poi speci- ficato di non aver coordinato quel salvataggi­o.

È l’inizio della nuova odissea, con la gigantesca nave militare Trenton costretta ad avviarsi verso la Sicilia, lasciando la propria missione. Al momento sembrerebb­e non essere previsto nessuno sbarco, con una situazione di stallo.

Nel frattempo l’Aquarius – scortata dalle due navi della Marina e della Guardia costiera italiana verso il porto di Valencia – naviga in pessime acque. A causa del maltempo e delle onde il convoglio ha cambiato rotta, costeggian­do la Sardegna orientale. Si allunga così il tempo di percorrenz­a verso la Spagna che ha deciso di accogliere i 629 rifugiati salvati – quasi una settimana fa – passati prima dalle motovedett­e delle Capitaneri­e di Porto italiane alla nave della Ong e poi trasbordat­i in buona parte di nuovo sulle navi militari, per alleggerir­e la Aquarius. Per salvini è un falso problema: “Mi sembra che una nave che porta a bordo sistematic­amente 4,5,600 persone sia attrezzata”, il suo commento.

Al momento solo una Ong è presente nell’area di soccorso, la Sea Watch. Le poche altre organizzaz­ioni ancora attive nel salvataggi­o hanno le imbarcazio­ni in manutenzio­ne, mentre la italo-francese Sos Méditerran­ée – che opera sulla Aquarius con Medici senza frontiere – non potrà tornare nell’area di fronte alla Libia prima di qualche giorno.

Vietata l’Italia 40 sopravviss­uti sulla nave americana, ma la Sea Watch (Ong) non può raccoglier­li

LA CHIUSURA dei porti alle organizzaz­ioni umanitarie decisa dai ministri Matteo Salvini e Danilo Toninelli sta avendo un peso notevole sull’opinione pubblica. In gran parte a favore del nuovo governo, come racconta un sondaggio realizzato dalla società milanese Gpf, in collaboraz­ione con Qapp. Le 1.156 persone interviste che hanno risposto alle domande – su 8.000 invitate – nel 67% dei casi hanno dichiarato di essere d’accordo con la decisione di chiusura alla nave Aquarius (“Molto” d’accordo nel 49% dei casi). La percentual­e sale tra il elettori della Lega (99%), di Fratelli d’Italia (96%), del M5S (83%) e di Forza Italia (81%). Decisament­e contrari gli elettori del centro sinistra. Segno evidente la chiusura dei porti abbia prima di tutto valore politico.

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Ansa Stremati Una madre e il suo bambino sul ponte della nave Aquarius
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