Contratto e salario minimo: il piano Di Maio per i rider
Il decreto “dignità” Tutte le piattaforme dovranno trattare i loro lavoratori come dipendenti con “il diritto alla disconnessione”
Chi lavora per una piattaforma che offre servizi via app sarà “considerato prestatore di lavoro subordinato”, cioè un dipendente, anche se non c’è un orario di lavoro rigido e se è un algoritmo a decidere cosa fare e quando.
La linea del governo Conte è drastica, senza precedenti a livello internazionale: i fattorini che consegnano il cibo in bicicletta e tutti i lavoratori della cosiddetta “gig economy”, che oggi sono i nuovi super precari, diventeranno il simbolo della controriforma targata Cinque Stelle. Tutti dipendenti, tutti sindacalizzati, con ferie e contributi, tutti con un “trattamento economico complessivo proporzionato alla quantità e qualità del lavoro prestato e comunque non inferiore ai minimi previsti dal contratto collettivo applicabile all’attività prestata”. E quando non c’è un contratto collettivo, valgono “i minimi previsti per prestazioni analoghe”, quelle del contratto collettivo “del settore o della categoria più affine”.
SONO QUESTI i contenuti del provvedimento che il ministro dello Sviluppo e del Lavoro Luigi Di Maio ha preparato con la sua squadra di consiglieri economici guidati dal professor Pasquale Tridico (“commissione di studio lavoro e welfare”) per mettere ordine nel settore che ha individuato come priorità:
La prossima mossa L’obiettivo è correggere anche il decreto Poletti su tempo determinato e somministrazione
quello che comprende i rider, fattorini in bicicletta che ha voluto incontrare già nel primo giorno di mandato.
Sul Blog delle Stelle ieri Di Maio ha anticipato il nome del provvedimento: “Decreto dignità”. Prevederà il divieto di pubblicità per il gioco d’azzardo, un tentativo di vincolare gli incentivi alle imprese alla permanenza in Italia, l’abolizione di alcuni strumenti anti- evasione fiscale come spesometro e studi di settore e poi il lavoro. La grande battaglia sarà sulla riforma del decreto Poletti, cioè sui correttivi al Jobs Act del governo Renzi. L’intervento di più ampia portata, che verrà presentato nei prossimi giorni, sarà sui contratti a termine e sul lavoro in somministrazione ( quello tramite agenzia, esploso negli ultimi anni). Ma la prima decisione dal forte impatto simbolico riguarda i rider: sette articoli del “decreto dignità”.
OGGI LA SITUAZIONEè quella descritta dalla ricerca pubblicata dalI’Istituto nazionale delle politiche pubbliche firmata da Stefano Sacchi ( il presidente) e Dario Guarascio: a parte Amazon che ha 1058 dipendenti (dati 2016) per la sua rete logistica, le altre piattaforme hanno pochissimi dipendenti. Se Google si ferma a 195 e Facebook a 22, i tre leader delle consegne di cibo hanno rispettivamente 70 dipendenti Deliveroo, 45 Foodora e 80 Just- Eat. Foodora ricorre poi a collabo- razioni coordinate continuative (co.co.co.) per i suoi rider, mentre Deliveroo prevede soltanto contratti di collaborazione occasionale o la partita Iva per chi supera i 5.000 euro all’anno. Just-Eat invece contrattualizza i dipendenti con co.co.co. ma tramite intermediari.
Tutto questo potrebbe però cambiare a breve, con il “decreto dignità”. I fattorini dovranno diventare lavoratori come gli altri. L’articolo 3 della bozza di decreto recita: “Non è consentito retribuire a cottimo, in tutto o in parte, le prestazioni di lavoro svolte tramite piattaforme, applicazioni e algoritmi elaborati dal datore di lavoro o per suo conto”. Si paga la disponibilità e poi, per chi viene davvero u- tilizzato, le consegne, ma ai fattorini viene garantito anche il “diritto alla disconnessione”: il datore di lavoro non può inviare comunicazioni “per un periodo di almeno 11 ore consecutive ogni 24 ore” dopo l’ultimo turno di disponibilità. La sanzione per chi sgarra va da 250 a 1.250 euro per ciascun periodo e ciascun lavoratore. Basta mandare una notifica o una mail a tutti i rider per trasformare la multa in un salasso.
Anche l’algoritmo, il cuore delle app, verrà depotenziato: potrà essere utilizzato solo dopo un periodo “di esperimento” negoziato con i sindacati che avranno il diritto di