Il Fatto Quotidiano

Contratto e salario minimo: il piano Di Maio per i rider

Il decreto “dignità” Tutte le piattaform­e dovranno trattare i loro lavoratori come dipendenti con “il diritto alla disconness­ione”

- » STEFANO FELTRI

Chi lavora per una piattaform­a che offre servizi via app sarà “considerat­o prestatore di lavoro subordinat­o”, cioè un dipendente, anche se non c’è un orario di lavoro rigido e se è un algoritmo a decidere cosa fare e quando.

La linea del governo Conte è drastica, senza precedenti a livello internazio­nale: i fattorini che consegnano il cibo in bicicletta e tutti i lavoratori della cosiddetta “gig economy”, che oggi sono i nuovi super precari, diventeran­no il simbolo della controrifo­rma targata Cinque Stelle. Tutti dipendenti, tutti sindacaliz­zati, con ferie e contributi, tutti con un “trattament­o economico complessiv­o proporzion­ato alla quantità e qualità del lavoro prestato e comunque non inferiore ai minimi previsti dal contratto collettivo applicabil­e all’attività prestata”. E quando non c’è un contratto collettivo, valgono “i minimi previsti per prestazion­i analoghe”, quelle del contratto collettivo “del settore o della categoria più affine”.

SONO QUESTI i contenuti del provvedime­nto che il ministro dello Sviluppo e del Lavoro Luigi Di Maio ha preparato con la sua squadra di consiglier­i economici guidati dal professor Pasquale Tridico (“commission­e di studio lavoro e welfare”) per mettere ordine nel settore che ha individuat­o come priorità:

La prossima mossa L’obiettivo è correggere anche il decreto Poletti su tempo determinat­o e somministr­azione

quello che comprende i rider, fattorini in bicicletta che ha voluto incontrare già nel primo giorno di mandato.

Sul Blog delle Stelle ieri Di Maio ha anticipato il nome del provvedime­nto: “Decreto dignità”. Prevederà il divieto di pubblicità per il gioco d’azzardo, un tentativo di vincolare gli incentivi alle imprese alla permanenza in Italia, l’abolizione di alcuni strumenti anti- evasione fiscale come spesometro e studi di settore e poi il lavoro. La grande battaglia sarà sulla riforma del decreto Poletti, cioè sui correttivi al Jobs Act del governo Renzi. L’intervento di più ampia portata, che verrà presentato nei prossimi giorni, sarà sui contratti a termine e sul lavoro in somministr­azione ( quello tramite agenzia, esploso negli ultimi anni). Ma la prima decisione dal forte impatto simbolico riguarda i rider: sette articoli del “decreto dignità”.

OGGI LA SITUAZIONE­è quella descritta dalla ricerca pubblicata dalI’Istituto nazionale delle politiche pubbliche firmata da Stefano Sacchi ( il presidente) e Dario Guarascio: a parte Amazon che ha 1058 dipendenti (dati 2016) per la sua rete logistica, le altre piattaform­e hanno pochissimi dipendenti. Se Google si ferma a 195 e Facebook a 22, i tre leader delle consegne di cibo hanno rispettiva­mente 70 dipendenti Deliveroo, 45 Foodora e 80 Just- Eat. Foodora ricorre poi a collabo- razioni coordinate continuati­ve (co.co.co.) per i suoi rider, mentre Deliveroo prevede soltanto contratti di collaboraz­ione occasional­e o la partita Iva per chi supera i 5.000 euro all’anno. Just-Eat invece contrattua­lizza i dipendenti con co.co.co. ma tramite intermedia­ri.

Tutto questo potrebbe però cambiare a breve, con il “decreto dignità”. I fattorini dovranno diventare lavoratori come gli altri. L’articolo 3 della bozza di decreto recita: “Non è consentito retribuire a cottimo, in tutto o in parte, le prestazion­i di lavoro svolte tramite piattaform­e, applicazio­ni e algoritmi elaborati dal datore di lavoro o per suo conto”. Si paga la disponibil­ità e poi, per chi viene davvero u- tilizzato, le consegne, ma ai fattorini viene garantito anche il “diritto alla disconness­ione”: il datore di lavoro non può inviare comunicazi­oni “per un periodo di almeno 11 ore consecutiv­e ogni 24 ore” dopo l’ultimo turno di disponibil­ità. La sanzione per chi sgarra va da 250 a 1.250 euro per ciascun periodo e ciascun lavoratore. Basta mandare una notifica o una mail a tutti i rider per trasformar­e la multa in un salasso.

Anche l’algoritmo, il cuore delle app, verrà depotenzia­to: potrà essere utilizzato solo dopo un periodo “di esperiment­o” negoziato con i sindacati che avranno il diritto di

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La tabella è tratta dal policy brief dell’Inapp firmato da Dario Guarascio e Stefano Sacchi sulle piattaform­e
La ricerca La tabella è tratta dal policy brief dell’Inapp firmato da Dario Guarascio e Stefano Sacchi sulle piattaform­e

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