Il Fatto Quotidiano

Altre 2 navi con 118 immigrati in arrivo. Salvini: “Non da noi”

Il ministro dell’Interno avverte le imbarcazio­ni di Ong tedesche

- » ANDREA PALLADINO

■Le organizzaz­ioni umanitarie che hanno salvato i profughi davanti alla Libia chiedono all’Italia di poterle sbarcare. Oggi a Valencia la nave con 600 migranti

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nel Mediterran­eo centrale la guerra di Matteo Salvini alle Ong, con la sorte dei naufraghi salvati sempre più indefinita. Ieri mattina due navi umanitarie hanno annunciato di aver effettuato dei salvataggi di naufraghi su gommoni partiti dalle coste libiche. La Lifeline della tedesca Seenotrett­ung ha scritto su Twitter di aver “collaborat­o con le autorità nel pieno rispetto del codice di condotta, assistendo e trasferend­o 118 persone sulla nave Viking Amber (commercial­e, nda)”.

Per poi aggiungere: “Chiediamo ora alle autorità italiane di chiarire dove saranno sbarcate le 118 persone”. Nessuna risposta ufficiale. Poco prima era scoppiata una polemica tra la Ong e il ministro. Salvini, appena giunta la no- tizia del salvataggi­o, via social, aveva ribadito la politica di chiusura dei porti alle organizzaz­ioni umanitarie: “Sappiano che l’Italia non vuole più essere complice del business dell’immigrazio­ne clandestin­a, e dovranno cercarsi altri porti dove dirigersi”. “Quando i fascisti ci fanno pubblicità”, il commento dei tedeschi, a cui ha reagito poco dopo il leader della Lega: “A casa nostra comandiamo noi, la pacchia è STRA-FINITA, chiaro?”.

MESSAGGI duri contro le Ong – che appaiono come il vero obiettivo del governo – sono arrivati anche dal ministro delle Infrastrut­ture Toninelli: “Le navi #ong olandesi Lifeline e Seefuchs stazionano da ore in acque libiche. In violazione del codice di condotta perché non hanno mezzi e personale adatti a salvare un gran numero di persone. E potrebbero mettere in pericolo equipaggi e naufraghi. L’Olanda le faccia rientrare”, ha scritto su Twitter. Le due navi citate dal ministro sono attive da mesi nell’area tra la Libia e l’Italia.

Sono invece 2.300 le persone mobi- litate a Valencia per ricevere l’Aquarius. Numeri mai visti, che rivelano come l’arrivo della nave di Sos Méditerran­ée – previsto per oggi – venga vissuto come un evento. Carico di orgoglio nazionale, con la Spagna pronta a mostrare all’intera Europa il volto umanitario in una mobilitazi­one senza precedenti. Sull’edificio del Comune della città catalana è stato messo uno striscione, “Valencia città rifugio”, voluto dall’amministra­zione locale, mentre la Croce rossa spagnola ha dichiarato di avere ricevuto molte telefonate da cittadini che si offrivano come volontari e da imprese disposte ad aiutare. La svolta umanitaria del premier socialista Sanchez arriva mentre la penisola iberica sta diventando il fronte più caldo degli arrivi, con centinaia di naufraghi salvati dalla Guardia costiera coordinata da Madrid.

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Ansa Naufraghi Operazioni di salvataggi­o a cura della Croce rossa in Spagna

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